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❌🙁Mussolini placca bronzo CREDERE OBBEDIRE COMBATTERE

1,00

Placca in bronzo raffigurante il DUCE Benito Mussolini , circondato dal motto

CREDERE  OBBEDIRE  COMBATTERE.

Diametro di circa cm.29, uniface, firmata R.PETRI

 

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Descrizione

Placca in bronzo raffigurante il DUCE Benito Mussolini , circondato dal motto CREDERE  OBBEDIRE  COMBATTERE.

Placca circolare, del diametro di circa cm.29, in bronzo, uniface, firmata R.PETRI alla base della spalla del Duce qui riprodotto in un magnifico e somigliantissimo ritratto, calzante un elmetto in metallo della MVSN modello 31, M31 con crestino applicato alla parte superiore della calotta (come si nota anche nella foto di seguito pubblicata)

 

La placca in bronzo, realizzata a rilievo, originale in ogni sua parte, che esalta Mussolini ed il suo Credere Obbedire Combattere , è in ottime condizioni, e non presenta rotture o danni.

 

MATERIALE   …………. bronzo

MISURE ……………….. diametro cm.29

MARCHIO ……………. firmata R.Petri

NOTIZIE

mussolini primo caporale

Benito Amilcare Andrea Mussolini, noto anche con il solo appellativo di Duce (Dovia di Predappio, 29 luglio 1883 – Giulino, 28 aprile 1945), è stato un politico, militare, giornalista e dittatore italiano.

Fondatore del fascismo, fu presidente del Consiglio del Regno d’Italia dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943. Nel gennaio 1925 assunse de facto poteri dittatoriali e dal dicembre dello stesso anno acquisì il titolo di capo del governo primo ministro segretario di Stato. Dopo la guerra d’Etiopia, aggiunse al titolo di duce quello di “Fondatore dell’Impero” e divenne Primo Maresciallo dell’Impero il 30 marzo 1938. Fu capo della Repubblica Sociale Italiana dal settembre 1943 al 27 aprile 1945.

Esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, fu nominato direttore del quotidiano di partito Avanti! nel 1912. Convinto anti-interventista negli anni della guerra italo-turca e in quelli precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò opinione, dichiarandosi a favore dell’intervento in guerra. Trovatosi in netto contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione dell’Avanti! e fondò Il Popolo d’Italia, schierato su posizioni interventiste, venendo quindi espulso dal PSI. Nell’immediato dopoguerra, cavalcando lo scontento per la “vittoria mutilata”, fondò i Fasci italiani di combattimento (1919), poi divenuti Partito Nazionale Fascista nel 1921, e si presentò al Paese con un programma politico nazionalista e radicale.

Nel contesto di forte instabilità politica e sociale successivo alla Grande Guerra, puntò alla presa del potere; forzando la mano alle istituzioni, con l’aiuto di atti di squadrismo e d’intimidazione politica che culminarono il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma, Mussolini ottenne l’incarico di costituire il Governo (30 ottobre). Dopo il contestato successo alle elezioni politiche del 1924, instaurò nel gennaio 1925 la dittatura, risolvendo con forza la delicata situazione venutasi a creare dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti. Negli anni successivi consolidò il regime, affermando la supremazia del potere esecutivo, trasformando il sistema amministrativo e inquadrando le masse nelle organizzazioni di partito.

Nel 1935, Mussolini decise di occupare l’Etiopia, provocando l’isolamento internazionale dell’Italia. Appoggiò quindi i franchisti nella guerra civile spagnola e si avvicinò alla Germania nazionalsocialista di Adolf Hitler, con il quale stabilì un legame che culminò con il Patto d’Acciaio nel 1939. È in questo periodo che furono approvate in Italia le leggi razziali.

Nel 1940, ritenendo ormai prossima la vittoria della Germania, decise per l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale. In seguito alle disfatte subite dalle Forze Armate italiane e alla messa in minoranza durante il Gran Consiglio del Fascismo (ordine del giorno Grandi del 24 luglio 1943), fu arrestato per ordine del Re (25 luglio) e successivamente tradotto a Campo Imperatore. Liberato dai tedeschi, e ormai in balia delle decisioni di Hitler, instaurò nell’Italia settentrionale la Repubblica Sociale Italiana. In seguito alla definitiva sconfitta delle forze italo tedesche, abbandonò Milano la sera del 25 aprile 1945, dopo aver invano cercato di trattare la resa. Il tentativo di fuga si concluse il 27 aprile con la cattura da parte dei partigiani a Dongo, sul lago di Como. Fu fucilato il giorno seguente insieme alla sua amante Claretta Petacci.

( Data la vastità degli argomenti su Benito Mussolini,  si rimanda a consultazioni personali su web. )

Elmetto M31

L’elmetto M31 rappresenta l’elemento di transizione tra l’elmetto Adrian di invenzione francese e l’elmetto M33, di concezione interamente italiana.

Dopo la conclusione della prima guerra mondiale il soldato italiano era rappresentato nei monumenti commemorativi con l’elmetto d’ordinanza Adrian Mod. 16 che, seppure fabbricato in Italia, era di paternità francese.

Questo fatto non poteva conciliarsi con il nazionalismo italiano, imperante sotto il fascismo.

Così mentre la Francia elaborava modifiche e varianti all’Adrian (Mod. 1922 e Mod. 1926 che continuerà ad essere utilizzato durante tutta la seconda guerra mondiale) l’Italia puntò su un modello completamente nuovo che si distinguesse dal tedesco Stahlhelm e dall’inglese “Brodie”.

Il modello M31, prodotto nel 1931 a livello di prototipo e subito sostituito dal M33 del 1933, ebbe una vita operativa assai breve o quasi nulla. Distribuito solo ad alcuni reparti del Regio Esercito e della Regia Marina ebbe molto più successo sotto il profilo della divulgazione e dell’immagine. Compatto e confortevole appare in numerose medaglie e immagini ufficiali di Vittorio Emanuele III di Savoia e di Benito Mussolini, o in manifesti propagandistici o in alcune tessere del Partito Nazionale Fascista che rimasero in circolazione anche quando l’M31 fu definitivamente sostituito dall’M33.

L’innovativo disegno dell’elmetto italiano, soprattutto nella versione del successivo M33, ha ispirato le forme degli elmetti di altri paesi europei, fra cui l’Unione Sovietica, la Svezia, la Bulgaria ed altri.

Parti caratteristiche dell’elmetto M31

  • Calottaè in acciaio stampato a forma di semi guscio con bordo leggermente estroflesso privo di ribattitura;
  • Crestinaè assai ridotta rispetto al modello Adrian e assolve alla funzione di protezione dei fori di aerazione;
  • Visierapoco pronunciata, è costituita dal bordo estroflesso della calotta ed è evidenziata da un accenno di punta;
  • Coprinucanon è evidenziato; il bordo estroflesso della calotta prosegue nella parte posteriore con il medesimo profilo presente nelle parti laterali;
  • Imbottituraè costituita da tre cuscinetti di cuoio imbottiti fissati ad un anello metallico a sua volta fissato alla calotta con quattro ribattini posti in posizione diametrale frontale e laterale; i tre cuscinetti di cuoio sono uniti da un laccetto, anch’esso di cuoio, necessario per l’adattamento alle varie misure di testa;
  • Sottogola o soggoloè in cuoio in due pezzi, colore grigioverde, con fibbia per la chiusura, è fissato agli attacchi con due ribattini per lato, gli attacchi di forma rettangolare sono fissati mediante una piastrina all’anello metallico dell’imbottitura;
  • Aerazionesono presenti due fori nella parte superiore della calotta protetti dalla crestina;
  • Coloreè il grigioverde classico del Regio Esercito;
  • Fregioè presente negli elmetti destinati agli alti gradi, appare in rilievo e di grandi dimensioni.

 

Fonti Wikipedia

10.20

Informazioni aggiuntive

Peso5 kg
Dimensioni50 × 50 × 35 cm

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