Description
Brevetto da pilota della Regia Aeronautica come stabilito dal prot. n.73066 dell’11 Agosto 1943 , per l’aviazione del Regno del Sud. Il brevetto è il classico brevetto della Regia Aeronautica , senza fascio littorio tra gli artigli dell’aquila. Prodotto probabilmente dalla Stefano Johnson di Milano, senza marchio, in lamierino stampato (lamella imbutita) , dorato, con spilla posteriore a gancio.
Il prot. n.73066 dell’11 Agosto 1943 istituiva e quindi ufficializzava l’uso del nuovo brevetto, considerando che fino a quel momento fra gli aviatori che abbandonavano l’idea fascista (ed anche oltre, per chi non sostituiva il vecchio col nuovo) era d’uso asportare il fascio littorio a colpi di lima o tenaglia.
Successivamente, nel dopoguerra, il brevetto veniva ratificato tramite provvedimento ufficiale con il Foglio d’Ordini n.5 del 5.2.1946
Il nuovo brevetto presentava un’aquila dal corpo più grande e gli artigli più grandi e definiti, come raffigurato anche in questa foto tratta dal volume “Storia e gloria delle aquile 1906-1946” (L.Cassioli – G.Del Gais) , e come effettivamente riscontrabile nel nostro esemplare in vendita.
Questo brevetto da pilota della Regia Aeronautica è in condizioni perfette.
Pagina del dispositivo regolamento di uniformi OD-4 della Regia Aeronautica per l’anno 1937, dove si evidenziano i brevetti con il fascio littorio tra gli artigli delle aquile.
NOTIZIE
Regia Aeronautica
La Regia Aeronautica fu, assieme al Regio Esercito e alla Regia Marina, una delle tre forze armate del Regno d’Italia.
Istituita con regio decreto nel 1923, i suoi uomini ebbero un ruolo di primo piano nella cosiddetta “età dell’oro” dell’aviazione, compiendo varie crociere aeree e gareggiando nella Coppa Schneider. La politica estera del regime fascista la vide impegnata nel 1935 e nel 1936 nella guerra d’Etiopia e, dal 1936 al 1939, nella guerra civile spagnola dove fu attiva l’Aviazione Legionaria.
Successivamente, dal 1940 al 1943, prese parte alla seconda guerra mondiale nel corso della quale, in seguito all’armistizio di Cassibile reso noto l’8 settembre 1943, i suoi uomini si divisero tra l’Aeronautica Cobelligerante, fedele al Regno del Sud, e l’Aeronautica Nazionale Repubblicana, forza armata della Repubblica Sociale Italiana di Benito Mussolini.
A partire dal 18 giugno 1946, in seguito alla nascita della Repubblica Italiana, ha modificato la denominazione in Aeronautica Militare.
Aeronautica Nazionale Repubblicana
L’Aeronautica Nazionale Repubblicana (abbreviata in ANR), costituita come Aeronautica Repubblicana il 27 ottobre 1943 ed operante tra la fine del 1943 e il 19 aprile 1945, era l’aeronautica militare della Repubblica Sociale Italiana, attiva principalmente nel contrastare le formazioni di bombardieri statunitensi dirette a colpire l’Italia settentrionale o la Germania meridionale. Oltre ai reparti da caccia, l’ANR, che adottò l’aggettivo “Nazionale” nel giugno 1944,[1] disponeva anche di un gruppo aerosiluranti e di reparti da trasporto.
Nata con alcune tensioni con il comandante dell’aeronautica tedesca in Italia, feldmaresciallo Wolfram von Richthofen che mirava ad inquadrare il personale italiano in una “legione straniera” inserita nella Luftwaffe, l’ANR riuscì ad ottenere una relativa indipendenza (le operazioni rimasero ad esempio di competenza dei tedeschi) ed ebbe sotto il proprio controllo anche l’artiglieria contraerea ed i reparti di paracadutisti.
Aeronautica Militare
L’Aeronautica Militare (abbreviata in AM), in ambito internazionale Italian Air Force (abbreviata in ITAF) è, assieme a Esercito Italiano, Marina Militare ed Arma dei Carabinieri, una delle quattro forze armate italiane ed è, in particolare, quella destinata alle operazioni aeree.
Fonti Wikipedia
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