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❌🙁RACI Automobile Club ROMA Tappo SMALTATO – Pre 1927

1,00

Tappo per radiatore in metallo smaltato, AUTOMOBILE  CLUB  ROMA  del periodo antecedente al 1927, anno di fondazione del RACI  Reale Automobile Club Italiano.

Realizzato in pesante lega di piombo, dalla ditta BOYCE che brevettò il suo MOTOMETER , ovvero misuratore di temperatura per le automobili, da apporsi al posto del tappo del radiatore.

Smalti perfetti, completo del perno filettato e dei suoi dadi di fissaggio, il tappo nel suo complesso è in ottime condizioni

Misura circa  mm.75 diametro, mm.25 spessore, cm.13 di altezza totale compreso il perno di fissaggio.

 

(Scorri la pagina in basso per ulteriori dettagli e informazioni)

 

 

Esaurito

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Descrizione

Tappo per radiatore in metallo smaltato, per l’ AUTOMOBILE  CLUB  ROMA  del periodo antecedente al 1927, anno di fondazione del RACI  Reale Automobile Club Italiano.

Realizzato in pesante lega di piombo, dalla ditta BOYCE che brevettò il suo MOTOMETER , ovvero misuratore di temperatura per le automobili, da apporsi al posto del tappo del radiatore, essendo provvisto di un piccolo termometro che segnalava la temperatura dell’acqua.

Il tappo veniva personalizzato per le varie fabbriche di automobili, o per gruppi od enti, come è il caso di questo splendido esemplare per  AUTOMOBILE CLUB di ROMA , dove troviamo raffigurato il simbolo della città di Roma, ovvero la LUPA CAPITOLINA circondata da un serto di alloro e sormontata da una corona reale, in metallo dorato e smalti, poggiante su una base smaltata rossa all’interno di una RUOTA dorata (si vedono i raggi ed il cerchio della ruota), simbolo poi del RACI . Campeggia ancora lungo la circonferenza la dicitura AUTOMOBILE CLUB ROMA in smalto giallo, trovando posto due NODI SAVOIA  ad ore 11 ed 1 , appena ai lati della corona reale descritta precedentemente.

Questa facciata del tappo andava rivolta verso l’esterno, ed ovviamente dalla parte interna l’altra facciata provvista di vetro trasparente, mostrava il termometro al guidatore, che poteva così tenere sotto controllo la temperatura dell’acqua. Ma come evidente anche dalla storia che potete leggere in calce, i MotoMeter venivano personalizzati, e molte volte perdevano l’uso per il quale erano progettati, diventando ornamentali, simboli di abbellimento delle vetture di prestigio.

La cornice esterna della struttura in metallo, sulle due facce, riporta una corona di alloro in rilievo, ed in basso alla base un cartiglio con il marchio BOYCE  MotoMeter

Questo tappo è completo anche della sua staffa filettata e dei suoi dadi di fissaggio, la facciata trasparente con spesso vetro temperato e molato ai bordi, ed all’interno una cartina che riporta la scala graduata, che legge dall’alto DANGER – STEAM e poi a scendere SUMMER – AVERAGE  ed in basso a sinistra (di chi guarda)  TO AVOID EVAPORATING NON FREEZE SOLUTION OPERATE BELOW LINE, basso a destra ALWAYS INVESTIGATE ANY SUDDEN RISE OF TEMPERATURE 

Il tappo nel suo complesso è in ottime condizioni, con accettabili segni d’uso e bella patina, senza danni agli smalti.

 

MATERIALE     :  Metallo, smalti

MISURE             :  cm.7,5 x 13 x 2,5  –  gr.320

MARCHIO         :  Boyce MotoMeter

 

NOTIZIE

Boyce MotoMeter

Il Boyce MotoMeter è stato brevettato nel 1912 ed è stato utilizzato nelle automobili per leggere la temperatura del radiatore. Da allora fino alla fine degli anni ’20, la Boyce MotoMeter Company di Long Island City, New York, fondata nel 1912 dall’immigrato tedesco Hermann Schlaich, produsse una varietà di modelli diversi che variavano per dimensioni e design.

I sistemi di raffreddamento Thermosiphon non pressurizzati, ampiamente utilizzati fino agli anni ’20, portavano a un punto di ebollizione basso. Il Boyce MotoMeter era un dispositivo semplice e innovativo. Per la prima volta, i conducenti avevano informazioni sulla temperatura del motore durante il funzionamento dell’auto. A volte, tuttavia, non è riuscito ad avvertire i conducenti del surriscaldamento del motore in tempo per evitare danni.

I motometri erano inizialmente dispositivi aftermarket. Successivamente, i costruttori di veicoli (non solo le case automobilistiche) iniziarono a offrirli come equipaggiamento standard o opzionale e anche i concessionari iniziarono a offrirli, a volte come articoli da regalare o incentivi. La MotoMeter Company li ha presto consegnati con quadranti in metallo all’interno che mostravano il logo e la scritta del produttore o del rivenditore stampati su di esso. Il motometro standard era disponibile in tre dimensioni per auto piccole, auto medie e auto grandi e camion. Ci sono state anche lievi modifiche a ciascuno dei modelli originali e nuovi design e accessori come ornamenti del cofano, topper, dispositivi di illuminazione o serrature sono stati aggiunti alla linea di contatori mentre alcuni altri sono stati interrotti. I topper sono piccoli pezzi fusi in metallo che si adattano a una staffa sul motometro. Sono stati utilizzati in modo simile alle decalcomanie moderne che mostrano l’eredità, la professione, le preferenze del proprietario del veicolo o supportano la sua attività, i suoi sport preferiti o anche una dichiarazione politica. I topper venivano offerti anche da altre società produttrici di novità, tra cui Ronson. Boyce ha mantenuto diversi brevetti sui suoi prodotti e ha combattuto le violazioni.

Nel 1927 l’azienda offriva un’ampia varietà, ma il motometro divenne presto obsoleto quando intorno al 1930 apparvero i termometri montati sul cruscotto. Boyce fece brevettare un dispositivo del genere già nel 1917

 

Automobile Club d’ Italia

Ai primi di novembre del 1898, Roberto Biscaretti di Ruffia, Michele Lanza e Cesare Goria Gatti stilarono una circolare indirizzata ai «simpatizzanti dell’automobilismo» piemontesi, invitandoli a riunirsi in un club e a partecipare alla riunione costitutiva indetta per il 19 dello stesso mese. Tale associazione venne effettivamente fondata a Torino il 6 dicembre 1898, da 19 sodali, con la denominazione sociale Automobile Club di Torino e con le seguenti cariche assegnate:

  • Roberto Biscaretti di Ruffia, Presidente
  • Cesare Goria Gatti, Vice presidente
  • Emanuele Cacherano di Bricherasio, Economo
  • Giovanni Agnelli, Segretario
  • Michele Ceriana Mayneri, Tesoriere
  • Carlo Racca, Cronometrista

Gli altri soci fondatori furono Jules Blanc, Carlo Biscaretti di Ruffia, Pietro Bosio, Giovanni Battista Ceirano, Luigi Damevino, Pietro Gandolfo, Michele Lanza, Felice Leumann, Fortune Naveux, Edoardo Noyer, Salvatore Pugliese, Giuseppe Rotta, Luigi Storero.

La sede del club era in corso Vinzaglio 25, nel centro storico di Torino. Lo scopo del club che più avanti si chiamerà RACI,  era quello di raggruppare i proprietari di automobili , a quei tempi poco numerosi, e di rappresentarli nei confronti delle autorità ed inoltre, sin dall’inizio, quello di organizzare le prime competizioni automobilistiche, i primi raid, i raduni motoristici.

La nascita dell’ACI come associazione nazionale avvenne nel 1905, dall’unione dell’Automobile Club di Torino e di alcuni altri club automobilistici locali; Torino continuò ad essere la sede principale, dove era nato il più antico dei sodalizi. L’espansione dell’associazione, inclusa quella dell’Automobile Club di Roma, rallentata dalla prima guerra mondiale, riprese al suo termine con l’apertura di varie sedi provinciali e raggiunse nel 1926 prima che divenisse RACI, la cifra di 50 sedi e quasi 10.000 soci. In quell’anno avvenne anche una modifica significativa con la trasformazione dell’originaria associazione in ente morale, ai sensi del R.D. 15 marzo 1927 n. 436 e la ridenominazione in Reale Automobile Club d’Italia (RACI), mantenuta in essere fino al 1946, quando con la nascita della Repubblica, venne confermata la qualifica di ente morale e si ebbe il ritorno al nome originale in uso alla nascita. Dal 1927 contestualmente all’istituzione dell’ente, venne affidata al RACI la gestione dell’appena costituito Pubblico Registro Automobilistico (PRA).

 

Fonti Wikipedia , Boyce MotoMeter

8.20

Informazioni aggiuntive

Peso,1 kg
Dimensioni20 × 20 × 20 cm

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