Spedizione in Italia sempre gratuita
  • Acquista
  • Vendi
  • Blog
  • About Thefinitive
  • Articoli Venduti

❌🙁Mussolini busto ceramica Cagli – manifattura Rometti futurismo

1,00

Testa in ceramica raffigurante Mussolini , realizzata da Corrado CAGLI  per la manifattura ROMETTI nel periodo 1928-1930. Ceramica dipinta a tecnica nero fratta, con un diffuso crackle  dello stesso smalto, sinonimo di originalità dell’oggetto in questione.

Dimensioni : altezza circa cm. 19, base circa cm.10 x 10.

P.A.R.  Prezzo a Richiesta  / P.O.D. Price on Demand

(Scorri la pagina in basso per ulteriori dettagli e informazioni)

Esaurito

Garanzia di un pagamento sicuro

Descrizione

Mussolini , busto , ceramica  ( CAGLI CORRADO è l’autore di questa opera, artista famoso, scultore, pittore, che lavorò anche per la manifattura ROMETTI negli anni 1928-1930). Il busto è realizzato in ceramica dipinta a tecnica nero fratta  (uno smalto di colore nero metallico, con riflessi cangianti) , raffigura Benito Mussolini in maniera sintetica nello stile del periodo decò, una rappresentazione del Cagli di gusto futurista del Duce del fascismo.

Nella colorazione nero fratta notiamo la presenza di un diffuso crackle  dello stesso smalto (screpolatura creata dal tempo, crackling), che ci rassicura sulla originalità dell’oggetto in questione, sottolineando la vecchiaia del manufatto, la sua “aria di vintage” genuina.

Ceramica in condizioni perfette, nessuna rottura visibile. Dimensioni : altezza circa cm. 19, base circa cm.10 x 10.

NOTIZIE

mussolini primo caporale

Benito Amilcare Andrea Mussolini, noto anche con il solo appellativo di Duce (Dovia di Predappio, 29 luglio 1883 – Giulino, 28 aprile 1945), è stato un politico, militare, giornalista e dittatore italiano.

Fondatore del fascismo, fu presidente del Consiglio del Regno d’Italia dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943. Nel gennaio 1925 assunse de facto poteri dittatoriali e dal dicembre dello stesso anno acquisì il titolo di capo del governo primo ministro segretario di Stato. Dopo la guerra d’Etiopia, aggiunse al titolo di duce quello di “Fondatore dell’Impero” e divenne Primo Maresciallo dell’Impero il 30 marzo 1938. Fu capo della Repubblica Sociale Italiana dal settembre 1943 al 27 aprile 1945.

Esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, fu nominato direttore del quotidiano di partito Avanti! nel 1912. Convinto anti-interventista negli anni della guerra italo-turca e in quelli precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò opinione, dichiarandosi a favore dell’intervento in guerra. Trovatosi in netto contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione dell’Avanti! e fondò Il Popolo d’Italia, schierato su posizioni interventiste, venendo quindi espulso dal PSI. Nell’immediato dopoguerra, cavalcando lo scontento per la “vittoria mutilata”, fondò i Fasci italiani di combattimento (1919), poi divenuti Partito Nazionale Fascista nel 1921, e si presentò al Paese con un programma politico nazionalista e radicale.

Nel contesto di forte instabilità politica e sociale successivo alla Grande Guerra, puntò alla presa del potere; forzando la mano alle istituzioni, con l’aiuto di atti di squadrismo e d’intimidazione politica che culminarono il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma, Mussolini ottenne l’incarico di costituire il Governo (30 ottobre). Dopo il contestato successo alle elezioni politiche del 1924, instaurò nel gennaio 1925 la dittatura, risolvendo con forza la delicata situazione venutasi a creare dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti. Negli anni successivi consolidò il regime, affermando la supremazia del potere esecutivo, trasformando il sistema amministrativo e inquadrando le masse nelle organizzazioni di partito.

Nel 1935, Mussolini decise di occupare l’Etiopia, provocando l’isolamento internazionale dell’Italia. Appoggiò quindi i franchisti nella guerra civile spagnola e si avvicinò alla Germania nazionalsocialista di Adolf Hitler, con il quale stabilì un legame che culminò con il Patto d’Acciaio nel 1939. È in questo periodo che furono approvate in Italia le leggi razziali.

Nel 1940, ritenendo ormai prossima la vittoria della Germania, decise per l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale. In seguito alle disfatte subite dalle Forze Armate italiane e alla messa in minoranza durante il Gran Consiglio del Fascismo (ordine del giorno Grandi del 24 luglio 1943), fu arrestato per ordine del Re (25 luglio) e successivamente tradotto a Campo Imperatore. Liberato dai tedeschi, e ormai in balia delle decisioni di Hitler, instaurò nell’Italia settentrionale la Repubblica Sociale Italiana. In seguito alla definitiva sconfitta delle forze italo tedesche, abbandonò Milano la sera del 25 aprile 1945, dopo aver invano cercato di trattare la resa. Il tentativo di fuga si concluse il 27 aprile con la cattura da parte dei partigiani a Dongo, sul lago di Como. Fu fucilato il giorno seguente insieme alla sua amante Claretta Petacci.

( Data la vastità degli argomenti su Benito Mussolini,  si rimanda a consultazioni personali su web. )

 

Ceramica ROMETTI

La manifattura per la produzione di ceramiche artistiche “Rometti” viene fondata a Umbertide (Perugia) nell’ottobre del 1927 da Settimio Rometti e dal nipote Aspromonte (detto Riego) figlio di suo fratello Paolo, in società con R. Cerrini e sua moglie O. Fronduti.
La prima denominazione  della manifattura è “Ars Umbra”, denominazione con la quale sono marcati i primissimi lavori prodotti tra il 1927 e il 1928.
La direzione artistica e tecnica è affidata a Aspromonte e la produzione della manifattura è costituita principalmente da suppellettili e stoviglie decorate in stile Liberty.
A partire dal 1928 la direzione artistica della manifattura di ceramica , passa al cugino di Aspromonte,
Dante Baldelli con la  collaborazione ( dal 1928 al 1930 ) di Corrado Cagli , periodo della realizzazione del busto di Mussolini.
Sul finire degli anni Venti viene chiamato a collaborare con la manifattura lo scultore 
Mario Di Giacomo.
Negli stessi anni la “Rometti”, forse casualmente, mette a punto uno smalto nero, detto “nero fratta“, particolarmente brillante e dagli effetti metallici, che è utilizzato soprattutto per le monocromie di Cagli (vedi il busto in ceramica di Mussolini), di Di Giacomo e di Baldelli.

CAGLI

Corrado Cagli nasce ad Ancona il 23 febbraio 1910 da Alfredo e Ada Della Pergola. Cinque anni più tardi, si trasferisce insieme con la famiglia a Roma ove compie studi classici e frequenta l’Accademia di Belle Arti.

Già nel 1925-1926, Cagli illustra le copertine e alcune pagine interne de “La Croce Rossa Italiana Giovanile”, rivista per le scuole primarie e secondarie italiane. Nel 1927 realizza una tempera per il soffitto di un club in via Sistina, opera che in seguito verrà distrutta, mentre nella primavera dell’anno successivo esordisce con un lavoro di artigianato, un cofano “del focolare” alla XCIV Esposizione di Belle Arti della Società Amatori e Cultori di Belle Arti a Roma. Sempre nel 1928 realizza un murale a “tempera magra” per il salone adibito a teatro del gruppo rionale Campo Marzio – Trevi – Colonna del PNF, in via del Vantaggio a Roma. Dell’opera perduta non è rimasta alcuna traccia a parte che una testimonianza di Dario Sabatello che in uno scritto ne evoca i temi: “Sono scene di vita nei campi, nelle officine, nelle palestre; plastiche e sincere e sentite”.

A Umbertide

Nel 1929, a Umbertide, Cagli inizia a lavorare nella fabbrica di ceramiche d’arte Rometti dove, l’anno dopo, sarà nominato direttore artistico, ed in quel periodo esegue i lavori per compiacere il regime fascista di Mussolini , come il busto in ceramica, e nella casa Mavarelli-Reggiani, esegue un affresco di 60 metri sul tema della Battaglia del grano, suddiviso in dodici riquadri che rivestono le quattro pareti della sala.

Cagli e i nuovi pittori romani

Nell’aprile del 1932 Cagli inaugura una personale con Adriana Pincherle alla Galleria di Roma, diretta da Pier Maria Bardi, nella quale espone La Fortuna e vari ritratti – fra cui il Ritratto di Sclavi e Igino – studi, disegni, alcune ceramiche e la scultura Ritratto di Serena. Successivamente fonda, assieme a Giuseppe Capogrossi ed Emanuele Cavalli, il Gruppo dei Nuovi Pittori Romani. Alla fine dell’anno ha già decorato alcune pareti alla Mostra romana dell’Edilizia ed eseguito Preparativi alla guerra (una tempera all’uovo su muro di 30 metri quadri) nel vestibolo della V Triennale di Milano quando, su invito della Commissione Archeologica di Salerno, si reca a Paestum e visita, probabilmente, anche Napoli e Pompei). Il viaggio, durante il quale esegue dipinti e disegni, sarà importante per la sua conoscenza della pittura pompeiana.

Nel 1933 scrive l’articolo Muri ai pittori, fondamentale per la storia del muralismo italiano, in cui formula i suoi fondamenti teorico-estetici, sostenendo delle posizioni affini a quelle che Sironi andava esprimendo nello stesso periodo.

A Parigi

Nel dicembre 1933, Cagli si sposta Parigi dove espone insieme a Capogrossi, Cavalli e Sclavi alla Galerie Jacques Bonjean. Organizzata dal conte Emmanuele Sarmiento, la mostra è presentata in catalogo dal critico Waldemar George che raggruppa i quattro giovani artisti sotto l’etichetta di Ecole de Rome. Cagli espone Ritratto del pittore PrietoEdipoLa colombaNatura mortaComposizione. La mostra ha numerose recensioni, sia in suolo italiano sia francese.

Di nuovo a Roma

Si apre nel febbraio del 1935 al Palazzo delle Esposizioni di Roma la II Quadriennale d’arte nazionale, ordinata da C.E. Oppo. Cagli espone quattro pannelli murali asportabili per la rotonda allestita da Piero Aschieri. I pannelli, alti quasi 4 metri, raffigurano il tema della bonifica dell’Agro Pontino (sono costituiti da una Protasi e da tre Cronache del tempo). Presenta inoltre un cospicuo numero di opere: La RomanaIl neofitaIl PalatinoRitratto di AfroL’AngelicaI SabaudesiLa notte di San GiovanniI neofitiComposizioneBattagliaSette pennelli e sei disegni. Gli viene assegnato un premio di 10.000 lire. È incaricato della realizzazione di due dipinti murali per l’edificio di Castel De’Cesari (odierna Accademia Nazionale di Danza) di Roma, ristrutturato dall’architetto razionalista Gaetano Minnucci come sede dell’Opera Nazionale Balilla. Uno dei due murali raffigura La corsa dei barberi, rievocazione della celebre corsa dei cavalli bradi attraverso il Corso fino a Piazza del Popolo. Il ministro dell’Educazione Renato Ricci ordina la distruzione degli affreschi, a seguito della censura per inadeguatezza tematica. Nascosto da una falsa parete, costruita dallo stesso Cagli, verrà preservato il dipinto murale situato nella biblioteca, portato allo scoperto nel 1945 su iniziativa di Mirko Basaldella.

Il 1935 è un anno importante per il giovane artista, poiché tra aprile e maggio tiene una prima personale di cinquanta disegni alla Galleria La Cometa della Contessa Anna Laetitia (Mimi) Pecci Blunt, diretta da Libero De Libero e dallo stesso Cagli, inaugurata in quella occasione. La galleria svolgerà fino al 1938, in gran parte anche grazie all’influsso di Cagli, un’importante opera di diffusione culturale di taglio antinovecentista. Il catalogo contiene uno scritto di Massimo Bontempelli, zio di Cagli, sul disegno.

Nel 1936 si inaugura al Palazzo dell’Arte a Milano, la VI Triennale Internazionale. Cagli presenta sulla parete di fondo della sala delle Priorità Italiche, realizzata dal gruppo BBPR, un grande dipinto, 6×6 metri, a tempera encaustica su tavola tamburata, La battaglia di San Martino e Solferino. Del grande murale, realizzato in pannelli distinti nello studio romano e poi montato soltanto a Milano, non esistono cartoni o disegni d’insieme, ma solamente un bozzetto realizzato per la presentazione. Il 26 maggio 1937 viene inaugurata l’“Exposition Internationale des Arts et des Techniques” a Parigi. Cagli, aiutato da Afro Basaldella, suo collaboratore, realizza una serie di grandi dipinti (circa 200 m lineari) a tempera encaustica su tavola tamburata per la decorazione del vestibolo del padiglione italiano. I dipinti raffigurano immagini monumentali di Roma e ritratti dei grandi italiani dall’epoca romana al Risorgimento. Nel giugno del 38′ si apre la XXI Biennale di Venezia. Cagli partecipa con un affresco su intonaco, Orfeo che incanta le belve, di cui esiste un cartone preparatorio.

Alla fine del 1938 è costretto a scegliere la strada dell’esilio, a seguito della proclamazione delle leggi razziali e dell’intensificarsi degli attacchi antisemiti nei confronti della sua persona e della sua opera. Si stabilisce prima a Parigi dove continua ad esporre e, alla fine dell’anno 1939, da Cherbourg, si imbarca alla volta di New York. Nella “grande mela” la sua arte non passa inosservata ed espone qualche tempo dopo il suo arrivo alla rinomata Julien Levy Gallery

Nel 1948 decide di rientrare definitivamente in Italia e si stabilisce in uno studio in via del Circo massimo. La stabilità e la tranquillità gli permettono di proseguire il suo percorso di ricerca analitica in pittura e di partecipare ad eventi espositivi sia in suolo italiano che estero. Intorno a lui gravitano numerosi artisti tra cui Mirko Basaldella, Capogrossi, Alberto Burri, Renato Guttuso.

Muore a Roma, nella sua dimora all’Aventino, il 28 marzo 1976.

 

Fonti Wikipedia , Archivio Ceramica

 

9.19

Informazioni aggiuntive

Peso4 kg
Dimensioni50 × 50 × 35 cm

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.

Recensisci per primo “❌🙁Mussolini busto ceramica Cagli – manifattura Rometti futurismo”

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *