Descrizione
Distintivo a spilla con motto ME NE FREGO , utilizzato nel primo periodo squadrista dai fascisti, ma anche per assimilazione iconografica dagli arditi, dato la simbologia raffigurata del teschio con il pugnale tra i denti (anche se il teschio non è cinto dalla corona di alloro, e comunque esiste una variante di questo distintivo , ufficiale per arditi con gladio e serti di alloro e quercia) . Successivamente anche in periodo RSI , si riusarono distintivi analoghi, a seconda della squadra di appartenenza, come la “Me Ne Frego” a Milano. Il motto “Me Ne Frego” viene tuttavia attribuito come coniazione originale a Gabriele d’Annunzio (leggi più avanti per dettagli), e fu diffuso anche tra i legionari durante la marcia di Ronchi (Fiume) e tutto il relativo periodo fiumano.
In buone condizioni di conservazione, smalto nero con lievi ritocchi conservativi.
MATERIALE : Bronzo smaltato
MISURE : mm.25 x 20 circa
MARCHIO : –
NOTIZIE
“Me ne frego” dannunziano, ardito
Un motto “crudo” come lo definì lo stesso poeta, tratto dal dialetto romanesco. Il motto apparve per la prima volta nei manifesti lanciati dagli aviatori del Carnaro su Trieste. Il motto era ricamato in oro al centro del gagliardetto azzurro dei legionari fiumani (un gagliardetto che riporta invece la variante “Me ne strafotto” è presente al Vittoriale degli italiani di Gardone, nell’ala di “Schifamondo” ). Divenne anche il Me Ne Frego squadrista dalle Squadre d’azione fasciste.
Sembra che il motto sia stato ripreso da un discorso avvenuto il 15 giugno 1918 a Giavera del Montello tra il Capitano Zaninelli e il Maggiore Freguglia, suo comandante durante la battaglia del solstizio. Freguglia chiamò Zaninelli e gli disse che con la sua compagnia doveva attaccare un caposaldo Austriaco a Casa Bianca; Freguglia aggiunse che era una missione suicida, ma che andava portata a termine ad ogni costo. Zaninelli guardò Freguglia e rispose: “Signor comandante io me ne frego, si fa ciò che si ha da fare per il re e per la patria“. Si vestì a festa e andò incontro alla morte. Ora Casa Bianca si chiama Casa Zaninelli proprio in suo onore.
Benché attribuito a Gabriele D’Annunzio, lo slogan si è probabilmente diffuso tra gli Arditi durante la prima guerra mondiale e la successiva Impresa di Fiume. Trae origine dalla scritta che un soldato ferito si fece apporre sulle bende, come segno di abnegazione totale alla Patria.
Fonti Wikipedia, Web
9.19
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