Descrizione
INGAP auto berlina in latta litografata, articolo numero 960 di catalogo , come riportato anche dalla targa al retro della vettura, PD 960 , “tin toy” con carica a molla. Giocattolo originale degli anni ’30 del secolo scorso, con il logo INGAP litografato sul passaruota posteriore destro, ruote litografate SUPERFLEX marcate anch’esse INGAP. Completa del conducente in latta litografata , seduto al posto di guida. In buone condizioni generali, presenta alcuni segni sparsi , ma non deturpanti l’aspetto del giocattolo. Meccanismo funzionante.
MATERIALE : Latta litografata
MISURE : cm. 20 circa
MARCHIO : INGAP
NOTIZIE
La INGAP, acronimo di Industria Nazionale Giocattoli Automatici Padova venne fondata nel 1919 da Tullio Anselmi e, nel periodo di maggiore espansione, raggiunse i 600 dipendenti nel 1938. La produzione spaziava dai giocattoli in latta iniziali, ai telefoni intercomunicanti, alle automobiline radiocomandata ed altri giochi ad alta tecnologia con progettazione e costruzione degli stampi nella sua attrezzatissima officina, da personale altamente specializzato. Il catalogo allora contava 400 modelli. Tra gli altri vi era anche una ferrovia completa di binari e alcuni accessori, con treni sia elettrici che a batteria.
Nel 1951, prima che i giapponesi lo introducessero nei loro tin toys, Antonio Vicentini ha progettato la INGAP auto radiocomandata, in latta e plastica, usando come ricevitore d’impulso, il coherer.
Il coherer era un tubetto in plastica all’interno del quale veniva inserita della limatura metallica estremamente fine, fra due elettrodi in argento. La resistenza di questa limatura fra i contatti, in condizioni normali, è molto elevata, quindi la conducibilità elettrica risulta praticamente nulla. Questa resistenza si abbassa bruscamente o svanisce completamente quando il coherer è investito da un’onda elettromagnetica, quindi nel circuito si ha un notevole aumento o una completa conducibilità della corrente che rivela il segnale.
Lo stesso Guglielmo Marconi utilizzò il coherer per fare suonare il suo famoso campanello. Un unico motorino elettrico, sempre di produzione INGAP, serviva alla propulsione e a far compiere all’auto tutti i movimenti, comandato dal trasmettitore, rappresentato da un generatore di una scintilla elettrica.
Nel 1964 per la INGAP comincia il declino, culminato nel 1972, quando chiude i battenti per essere assorbita dalla Eurotoys.
Fonti Wikipedia, Web
9.19
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