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❌🙁Giosuè Carducci cartolina autografata – NOBEL nel 1904

1,00

Cartolina viaggiata con testo scritto ed autografata da Giosuè Carducci.

Il testo recita ” Bologna 19/5/902 – Caro signore – Ho ricevuto le memorie. Ben riuscito libro e magnifico dono. La ringrazio.  Giosue Carducci

In ottime condizioni di conservazione

Misure circa cm.10 x 15

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Esaurito

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Descrizione

Cartolina viaggiata con testo scritto ed autografata da Giosuè Carducci.

Il testo recita ” Bologna 19/5/902 – Caro signore – Ho ricevuto le memorie. Ben riuscito libro e magnifico dono. La ringrazio.  Giosue Carducci

La cartolina è viaggiata, da Bologna per Biella, con cambio di destinazione finale per Torino.

In buone condizioni di conservazione, la carta ha assunto una patina piĂš scura su una porzione della facciata con il testo.

 

MATERIALE     :  Carta

MISURE            :  cm. 10 x 15 circa

MARCHIO         :

 

NOTIZIE

Giosuè Alessandro Giuseppe Carducci è stato un poeta, scrittore, critico letterario e accademico italiano. Fu il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1906.

Nasce il 27 luglio 1835 a Valdicastello, vicino Lucca, e fino al 1839 vive immerso nel meraviglioso paesaggio toscano della Maremma. Nella sua esperienza personale, questi anni in Toscana rivestono un ruolo fondamentale per la formazione della sua sensibilità: l’immagine di una natura incontaminata, energica e vitale accompagnerà tutta la sua produzione poetica.  Dopo i primi studi, nel 1853 viene ammesso alla Scuola Normale Superiore di Pisa dove uscirà, laureato in Filologia, nel 1856.
Passando da Pisa a Firenze, partecipa agli incontri della società “Amici Pedanti” che si batteva per un immediato ritorno al classicismo della letteratura contro la modernità e le nuove idee del Romanticismo, un dibattito molto sentito in Italia all’epoca in quanto ogni intellettuale e letterato del tempo si schierava – e lottava – a favore o contro il classicismo in contrasto con le idee romantiche. Sua la frase: «Colui che potendo esprimere un concetto in dieci parole ne usa dodici, io lo ritengo capace delle peggiori azioni.» Arrivano anni duri, però, per il giovane Carducci. Suo fratello muore suicida e presto anche il padre passa a miglior vita lasciando Carducci responsabile per la madre e per l’altro fratello. Sono comunque anni di intensa attività editoriale, non si da per vinto, cura varie edizioni di classici italiani e, negli stessi anni, sposa Elvira Menicucci da cui ebbe quattro figli.

Nel 1859 cade il Granducato di Toscana, evento questo che suscita in lui un grande entusiasmo in vista dei moti risorgimentali, e fino agli anni immediatamente successivi all’UnitĂ  d’Italia insegnerĂ  prima in un liceo di Pistoia poi all’UniversitĂ  di Bologna, dove vive a partire dal 1860. In questo periodo sale in lui una crescente delusione verso la nuova classe dirigente dello Stato Unitario – è soprattutto insofferente verso la mancata liberazione di Roma – e comincia ad appoggiare ideali repubblicani e giacobini fino ad un aspro anticlericalismo, tutti atteggiamenti questi che lo metteranno in cattiva luce davanti al governo ufficiale che arriverĂ  addirittura a sospenderlo dall’insegnamento.

Il 1870 si apre per Giosuè Carducci con altri gravi lutti: perde la madre e uno dei figli avuti nel primo matrimonio. Si accompagna però a questo dolore un grande successo come poeta, pubblica una raccolta di poesie e comincia una nuova relazione amorosa con una donna intellettuale entrata in contatto con lui, inizialmente, attraverso scambi epistolari: Carolina Cristofori Piva.  Intanto il suo atteggiamento giacobino si affievolisce gradualmente e nel 1876 viene candidato come democratico alle elezioni parlamentari. Pian piano comincia ad accettare il ruolo dei monarchici Savoia come garanti dell’Unità italiana e, dopo l’incontro con la regina Margherita a Bologna, nel novembre del 1878, fu tanto grande per lui il fascino esercitato dalla donna che scrisse un’ode Alla regina d’Italia avviandosi così, definitivamente, verso gli ideali monarchici.

 

Certificato conferito a Carducci per la vittoria del Premio Nobel
Certificato conferito a Carducci per la vittoria del Premio Nobel — Fonte: Ansa

Diventa il vate dell’Italia umbertina e viene nominato, nel 1890, senatore del Regno. Gli ultimi anni continuano ad essere caratterizzati da una febbrile attività editoriale e poetica consacrando la sua posizione di poeta ufficiale dell’Italia monarchica. Vince il premio Nobel per la letteratura nel 1904 e a pochissimi anni da questo meritato successo muore a Bologna (da dove Giosuè carducci spedisce la cartolina autografata qui in vendita), per una broncopolmonite, il 16 febbraio del 1907.

Fonti  Wikipedia , web

 

2.21

Informazioni aggiuntive

Peso,5 kg
Dimensioni20 × 20 × 20 cm

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