Descrizione
Profilo Continuo del Duce , opera di Renato Bertelli, realizzato in materiale autarchico dalla ditta EFFE – EMME di Milano , con brevetto n.1073 , come riportato dal marchio impresso alla base.
Il profilo continuo in oggetto, fu un’opera originale dello scultore Renato Bertelli che la ideò nel 1933 , realizzandola in perfetto stile futurista. Comunque si guarda la scultura, da qualunque angolo, si scorge il profilo del volto del Duce, con indosso l’elmetto della Milizia (Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale MVSN)
La ditta EFFE-EMME di Milano, ottenne la licenza per produrre questa particolare scultura, e ne realizzò una serie, ad oggi particolarmente rara da reperire. L’esemplare in vendita di questo profilo continuo del Duce di Bertelli, è in perfette condizioni di conservazione.
L’intera composizione è alta circa cm.15,5 , e la sola parte della testa misura cm.9 in altezza e circa cm.7 di diametro. La basetta misura circa cm.6,5 di altezza e cm.7 per lato.
NOTIZIE
Benito Amilcare Andrea Mussolini, noto anche con il solo appellativo di Duce (Dovia di Predappio, 29 luglio 1883 – Giulino, 28 aprile 1945), è stato un politico, militare, giornalista e dittatore italiano.
Fondatore del fascismo, fu presidente del Consiglio del Regno d’Italia dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943. Nel gennaio 1925 assunse de facto poteri dittatoriali e dal dicembre dello stesso anno acquisì il titolo di capo del governo primo ministro segretario di Stato. Dopo la guerra d’Etiopia, aggiunse al titolo di duce quello di “Fondatore dell’Impero” e divenne Primo Maresciallo dell’Impero il 30 marzo 1938. Fu capo della Repubblica Sociale Italiana dal settembre 1943 al 27 aprile 1945.
Esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, fu nominato direttore del quotidiano di partito Avanti! nel 1912. Convinto anti-interventista negli anni della guerra italo-turca e in quelli precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò opinione, dichiarandosi a favore dell’intervento in guerra. Trovatosi in netto contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione dell’Avanti! e fondò Il Popolo d’Italia, schierato su posizioni interventiste, venendo quindi espulso dal PSI. Nell’immediato dopoguerra, cavalcando lo scontento per la “vittoria mutilata”, fondò i Fasci italiani di combattimento (1919), poi divenuti Partito Nazionale Fascista nel 1921, e si presentò al Paese con un programma politico nazionalista e radicale.
Nel contesto di forte instabilità politica e sociale successivo alla Grande Guerra, puntò alla presa del potere; forzando la mano alle istituzioni, con l’aiuto di atti di squadrismo e d’intimidazione politica che culminarono il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma, Mussolini ottenne l’incarico di costituire il Governo (30 ottobre). Dopo il contestato successo alle elezioni politiche del 1924, instaurò nel gennaio 1925 la dittatura, risolvendo con forza la delicata situazione venutasi a creare dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti. Negli anni successivi consolidò il regime, affermando la supremazia del potere esecutivo, trasformando il sistema amministrativo e inquadrando le masse nelle organizzazioni di partito.
Nel 1935, Mussolini decise di occupare l’Etiopia, provocando l’isolamento internazionale dell’Italia. Appoggiò quindi i franchisti nella guerra civile spagnola e si avvicinò alla Germania nazionalsocialista di Adolf Hitler, con il quale stabilì un legame che culminò con il Patto d’Acciaio nel 1939. È in questo periodo che furono approvate in Italia le leggi razziali.
Nel 1940, ritenendo ormai prossima la vittoria della Germania, decise per l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale. In seguito alle disfatte subite dalle Forze Armate italiane e alla messa in minoranza durante il Gran Consiglio del Fascismo (ordine del giorno Grandi del 24 luglio 1943), fu arrestato per ordine del Re (25 luglio) e successivamente tradotto a Campo Imperatore. Liberato dai tedeschi, e ormai in balia delle decisioni di Hitler, instaurò nell’Italia settentrionale la Repubblica Sociale Italiana. In seguito alla definitiva sconfitta delle forze italo tedesche, abbandonò Milano la sera del 25 aprile 1945, dopo aver invano cercato di trattare la resa. Il tentativo di fuga si concluse il 27 aprile con la cattura da parte dei partigiani a Dongo, sul lago di Como. Fu fucilato il giorno seguente insieme alla sua amante Claretta Petacci.
( Data la vastità degli argomenti su Benito Mussolini, si rimanda a consultazioni personali su web. )
Renato Bertelli
Renato Bertelli (Lastra a Signa, 1900 – Firenze, 1974) è stato un artista e scultore italiano.
Il padre Alberto, titolare di una piccola lavorazione di terrecotte artistiche, e la rilevanza nel settore della vicina Manifattura artistica di Signa, lo avvicinano a quel “clima” artistico che lo porterà, nel 1914, all’Accademia di Belle Arti di Firenze (oltre all’esempio costituito dall’amico Mario Moschi, di quattro anni più anziano, che lo aveva preceduto). Si avvarrà per la scultura, degli insegnamenti di Domenico Trentacoste e Libero Andreotti; conclude gli studi nell’anno accademico 1921-1922. Esordisce alla “I Mostra Firenze Primaverile” nel 1922 al Parterre di S. Gallo, con una scultura in gesso intitolata “Piccola danzatrice”. L’anno successivo si sposa e, dopo una breve parentesi fiorentina, torna ad abitare a Lastra a Signa, dove nel 1925 nasce il figlio Giorgio. Tra il 1926 e il 1927 esegue rilievi plastici per il rivestimento delle colonne laterali all’ingresso della Casa dei Sindacati Fascisti delle Signe a Ponte a Signa su commissione dell’architetto Adolfo Coppedè. Nel 1928 partecipa alla XVI biennale di Venezia e alla I Mostra Regionale Arte Toscana di Firenze, dove ottiene la Medaglia d’oro. In seguito l’intero suo percorso artistico si affiderà a una produzione di scultura sacra, decorativa o di piccole figure. Nei primi anni Trenta entrò nella sfera del futurismo toscano ricoprendo nel 1933 il ruolo di “Capogruppo Signa” tra i Futuristi Indipendenti diretti da Antonio Marasco. In quel periodo, oltre a studi sull’aeropittura e sull’arte sacra futurista… Nel 1931 realizza la “Madonna del buon viaggio”, brevettandone l’immagine , così come avverrà per “Profilo continuo” brevettato il 26 luglio 1933, sorta di anticipazione di quel “consumismo iconografico”, che si affermerà pochi decenni più tardi.
Bertelli tuttavia per il suo carattere “libero” frequenta poco gli ambienti politici e intellettuali ed è lontano dal mondo della committenza.
L’opera più famosa “Profilo Continuo”
Universalmente riconosciuta come la sua opera più famosa, nel suo decennio vitale, questa forma circolare che fondeva in un geniale effetto statico-dinamico deco e futurismo, incontrò un buon risultato commerciale che la diffuse in case del Fascio, uffici e abitazioni private non solo italiane. Una forma nella quale il richiamo classico del Giano bifronte confluiva nei principi dinamici futuristi enunciati da Boccioni riguardo alla linea curva, elemento privilegiato in quei medesimi anni Trenta dai più moderni architetti italiani. Il dinamismo plastico del Profilo del Duce visibile da ogni punto (come ha osservato Marco Moretti, critico d’arte e studioso dell’artista) rilanciava «senza retorica la metafora di un Capo vigile e insonne che tutto vede e sorveglia». (cfr. M. Moretti, Renato Bertelli, monografia critica, Masso delle Fate edizioni, Signa, 2007, pp. 160)
Svincolato oggi dal retaggio della propria epoca, il Profilo Continuo, considerato come testata d’angolo del secondo futurismo, è un’opera d’arte richiesta nelle più importanti mostre in ogni parte del mondo, continuando a stimolare, come già negli anni Ottanta il fotografo Robert Mapplethorpe e lo scultore Tony Cragg, la creatività di numerosi artisti. Ad oggi, pochissimi esemplari sono giunti ai giorni nostri, tutti comunque presenti presso musei e poche raccolte personali.
Fonti Wikipedia
2.20
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