Descrizione
Profilo Continuo del Duce , DUX opera di Renato Bertelli, realizzato in bronzo cromato e montato su di una base in marmo nero con portapenna stilografica (stiloforo) per appoggio da scrivania. L’articolo venne prodotto e distribuito dalla ditta EMANUELE TURIN di Torino che aveva un contratto di esclusività con la Bertelli stessa (vedi altro articolo similare andato venduto recentemente su questo sito) . Il Profilo Continuo veniva proposto in differenti montaggi, su piedistallo verticale, su basetta in marmo, in ceramica, come possiamo vedere dall’inserto pubblicitario qui riprodotto.
Il profilo continuo DUX in oggetto, fu un’opera originale dello scultore Renato Bertelli che la ideò nel 1933 , realizzandola in perfetto stile futurista. Comunque si guarda la scultura, da qualunque angolo, si scorge il profilo del volto del Duce, con indosso l’elmetto della Milizia (Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale MVSN)
Alla base del bronzetto ovvero sul collo dello stesso, troviamo l’incisione D U X
Sotto la base troviamo incisa lungo il bordo l’iscrizione di fabbrica DEPOS. 36625 , ovvero l’indicazione del marchio di fabbrica brevettato e depositato.
Il Profilo Continuo è montato su una basetta in marmo nero, che presenta delle crepe, ma non ne compromette la stabilità e non inficia l’aspetto generale dell’opera. Lo stiloforo è in bachelite marmorizzata marcata sul corpo SUPERIOR RED CIRCLE ed il pennino marcato OLDGOLD in oro 14K
Il profilo continuo DUX è in ottime condizioni, ancora con la sua cromatura, con bella patina del tempo.
MATERIALE : bronzo cromato
MISURE : DUX altezza cm.8, diametro cm.6
MISURE : basetta in marmo circa cm. 15 x 11 x 15
MARCHIO : Depos.36625 (E.Turin)
NOTIZIE
Informazioni storiche sull’argomento trattato in questo articolo
Renato Bertelli
Renato Bertelli (Lastra a Signa, 1900 – Firenze, 1974) è stato un artista e scultore italiano.
Il padre Alberto, titolare di una piccola lavorazione di terrecotte artistiche, e la rilevanza nel settore della vicina Manifattura artistica di Signa, lo avvicinano a quel “clima” artistico che lo porterà, nel 1914, all’Accademia di Belle Arti di Firenze (oltre all’esempio costituito dall’amico Mario Moschi, di quattro anni più anziano, che lo aveva preceduto). Si avvarrà per la scultura, degli insegnamenti di Domenico Trentacoste e Libero Andreotti; conclude gli studi nell’anno accademico 1921-1922. Esordisce alla “I Mostra Firenze Primaverile” nel 1922 al Parterre di S. Gallo, con una scultura in gesso intitolata “Piccola danzatrice”. L’anno successivo si sposa e, dopo una breve parentesi fiorentina, torna ad abitare a Lastra a Signa, dove nel 1925 nasce il figlio Giorgio. Tra il 1926 e il 1927 esegue rilievi plastici per il rivestimento delle colonne laterali all’ingresso della Casa dei Sindacati Fascisti delle Signe a Ponte a Signa su commissione dell’architetto Adolfo Coppedè. Nel 1928 partecipa alla XVI biennale di Venezia e alla I Mostra Regionale Arte Toscana di Firenze, dove ottiene la Medaglia d’oro. In seguito l’intero suo percorso artistico si affiderà a una produzione di scultura sacra, decorativa o di piccole figure. Nei primi anni Trenta entrò nella sfera del futurismo toscano ricoprendo nel 1933 il ruolo di “Capogruppo Signa” tra i Futuristi Indipendenti diretti da Antonio Marasco. In quel periodo, oltre a studi sull’aeropittura e sull’arte sacra futurista… Nel 1931 realizza la “Madonna del buon viaggio”, brevettandone l’immagine , così come avverrà per “Profilo continuo” brevettato il 26 luglio 1933, sorta di anticipazione di quel “consumismo iconografico”, che si affermerà pochi decenni più tardi.
Bertelli tuttavia per il suo carattere “libero” frequenta poco gli ambienti politici e intellettuali ed è lontano dal mondo della committenza.
L’opera più famosa “Profilo Continuo”
Universalmente riconosciuta come la sua opera più famosa, nel suo decennio vitale, questa forma circolare che fondeva in un geniale effetto statico-dinamico deco e futurismo, incontrò un buon risultato commerciale che la diffuse in case del Fascio, uffici e abitazioni private non solo italiane. Una forma nella quale il richiamo classico del Giano bifronte confluiva nei principi dinamici futuristi enunciati da Boccioni riguardo alla linea curva, elemento privilegiato in quei medesimi anni Trenta dai più moderni architetti italiani. Il dinamismo plastico del Profilo del Duce visibile da ogni punto (come ha osservato Marco Moretti, critico d’arte e studioso dell’artista) rilanciava «senza retorica la metafora di un Capo vigile e insonne che tutto vede e sorveglia». (cfr. M. Moretti, Renato Bertelli, monografia critica, Masso delle Fate edizioni, Signa, 2007, pp. 160)
Svincolato oggi dal retaggio della propria epoca, il Profilo Continuo, considerato come testata d’angolo del secondo futurismo, è un’opera d’arte richiesta nelle più importanti mostre in ogni parte del mondo, continuando a stimolare, come già negli anni Ottanta il fotografo Robert Mapplethorpe e lo scultore Tony Cragg, la creatività di numerosi artisti. Ad oggi, pochissimi esemplari sono giunti ai giorni nostri, tutti comunque presenti presso musei e poche raccolte personali.
10.21
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.