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❌🙁Berretto ufficiale MARINA REPUBBLICANA – RSI 1944

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Berretto da ufficiale superiore della MARINA REPUBBLICANA , Marina da Guerra , RSI 1943-1945 

Berretto di colore blu scuro, con fascia operata a fogliame, aquila ad ali aperte tipica RSI, con foglie di quercia a ventaglio intorno allo stemma centrale. Sottogola in doppio cordoncino dorato, con 2 nodi passanti/scorsoi per lato. Questo berretto è uno dei pochi esemplari  ancora disponibili sul mercato collezionistico, originale in ogni sua parte. Rarissimo esemplare in condizioni eccezionali, con qualche forellino sul piatto (vedere le foto)

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Descrizione

Berretto da ufficiale superiore della MARINA REPUBBLICANA , Marina da Guerra , periodo RSI Repubblica Sociale Italiana 1943-1945 .

Con il nuovo ordinamento dell ‘ ESERCITO REPUBBLICANO che vede la luce nel Settembre del 1944, si diramano le disposizioni circa le nuove uniformi ed i nuovi copricapo, con gradi e mostreggiature nuove, e non da meno è la MARINA REPUBBLICANA , cui seguiranno le proprie disposizioni . In un dettaglio che rende peculiari i nuovi copricapo sia dell’ Esercito che della Marina della RSI, abbiamo la fascia lungo tutto il tamburo, che è in seta nera operata, e riporta ricamate tre righe parallele di fogliame, come visibile da un estratto del regolamento qui allegato in foto :

Il berretto di colore blu scuro, con la fascia del tipo di quella sopra menzionata, porta un magnifico fregio centrale in canutiglia dorata, l’aquila ad ali aperte tipica della Repubblica Sociale, con foglie di quercia a ventaglio intorno allo stemma centrale dell’ancora su sfondo rosso ; ai lati troviamo i due bottoncini metallici dorati, aventi un’ancora in rilievo, agganciati al tamburo per mezzo delle due alette (nascoste sotto l’alluda interna del berretto). I bottoncini assicurano il sottogola al berretto, sottogola in doppio cordoncino dorato, con i suoi 2 nodi passanti/scorsoi per lato. Per gli ufficiali superiori, il sottogola doveva essere appunto un cordoncino dorato, mentre per gli ufficiali inferiori era un cordoncino dalle stesse fattezze e di seta nero. Tutto secondo regolamento, questo berretto è uno dei pochi esemplari  ancora disponibili sul mercato collezionistico, originale in ogni sua parte. Questo berretto per Ufficiale Superiore della Marina Repubblicana , è un rarissimo esemplare in condizioni eccezionali, con qualche forellino sul piatto (vedere le foto)

 

MATERIALE       :  berretto in stoffa con visiera rigida

MISURE             :  taglia 57

PRODUTTORE   :  –

 

 

NOTIZIE

 

La Marina Nazionale Repubblicana, detta anche Marina da Guerra Repubblicana, era la marina militare della Repubblica Sociale Italiana, istituita nel settembre – ottobre del 1943, e divenuta ufficialmente operativa nel gennaio del 1944 e si dedicò principalmente al pattugliamento delle coste e alla posa delle mine antinave. La grave penuria di mezzi e l’atteggiamento diffidente degli alleati tedeschi che le preferivano la Xª Flottiglia MAS di Junio Valerio Borghese minarono le attività della neonata marina, che non divenne mai del tutto pienamente operativa e che svolse solo un numero limitatissimo di operazioni finché la nomina il 14 febbraio 1944 di Borghese stesso a sottocapo della Marina Nazionale Repubblicana comportò una ripresa nel settore operativo.

La resa della Regia Marina

In base alle clausole dell’armistizio di Cassibile, firmato dall’Italia il 3 settembre 1943 e reso noto l’8 settembre seguente, le unità della Regia Marina ricevettero l’ordine di consegnarsi agli Alleati: solo una piccola minoranza di unità non poté o non volle ottemperare all’ordine o non riuscì ad auto affondarsi per evitare la cattura da parte dei tedeschi; alcuni reparti, o parti di essi, scelsero di propria volontà di continuare la guerra al fianco del Terzo Reich; più tardi e in tempi successivi, essi furono dotati di alcune delle unità navali catturate dai tedeschi nei porti. Alcune piccole unità, ormeggiate in Istria e Dalmazia, si consegnarono spontaneamente ai tedeschi sia perché impossibilitate ad adempiere le clausole dell’armistizio sia in seguito alle nuove disposizioni emanate il 10 settembre dai comandi del Regio esercito della Venezia Giulia, della Dalmazia e dell’Albania che, premuti dall’avanzata titina, in contrasto con gli ordini ricevuti avevano disposto altrimenti.

Le unità in questione mantennero bandiera e comando italiano, con l’impegno di non essere utilizzate contro connazionali.|C’è una fonte, ma cozza contro quanto comunemente noto: a che titolo il Regio esercito avrebbe avuto l’autorità di sovvertire gli ordini della Regia Marina e, soprattutto, gli ordini che erano direttamente derivanti dalle clausole armistiziali?

Tra queste, le principali furono:

  • parte della Xª Flottiglia MAS a La Spezia, al comando del capitano di fregata Valerio Borghese
  • la base di sommergibili atlantici BETASOM di Bordeaux, sotto il comando del capitano di vascello Enzo Grossi
  • la base di sommergibili di Costanza sul mar Nero.
  • la Scuola Antisom del Varignano presso La Spezia, sotto il comando del capitano di vascello Achille Zoli
  • Alcune unità italiane minori di stanza nell’Adriatico che costituirono la “Flottiglia Dragaggio Venezia

Alcune di queste unità, dislocate nell’Adriatico, disobbedendo agli ordini di Supermarina, presero parte i giorni seguenti all’Armistizio allo sbarco nel porto di Zara e all’occupazione delle isole di Cherso, Lussino e Veglia che erano state occupate dai partigiani titini. Il 21 settembre il Pola sfuggì al controllo tedesco per trasferirsi a Brindisi in cui si era rifugiato il legittimo governo italiano (Regno del sud). Analoga vicenda anche per la torpediniera Pilo e il rimorchiatore Porto Conte che durante una scorta a mercantili che stavano trasferendo la divisione “Brennero” a Trieste si allontanarono per passare le linee. In seguito le unità restanti furono riunite nella “Flottiglia Dragaggio Venezia” e inquadrate nella Kriegsmarine.

Il Commissariamento del Ministero della Marina

Il 9 settembre 1943 l’ammiraglio Raffaele de Courten, prima di trasferirsi a Brindisi con il Re, convocò una riunione in cui nominò Commissari del Ministero gli ammiragli Emilio Ferreri e Luigi Sansonetti con l’impegno di adempiere le clausole dell’armistizio. Il 25 settembre Sansonetti riuscì a raggiungere le linee anglo americane. All’ammiraglio Ferreri, rimasto solo, fu offerta collaborazione da parte dei tedeschi per sondarne le intenzioni, ma senza risultati. A seguito della nascita della Repubblica Sociale Italiana, e alla creazione a Belluno del sottosegretariato alla Marina affidato all’ammiraglio Antonio Legnani, Ferreri rassegnò le dimissioni e il 30 settembre passò le consegne del Ministero all’ammiraglio di squadra Mario Falangola che divenne il nuovo Commissario.

La riorganizzazione della Marina Repubblicana

Legnani, assunto anche la carica di capo di stato maggiore della Marina, cominciò a riorganizzare gli uffici romani alla guida dei quali pose tutti uomini di provata fiducia tra cui Ferrini. L’opera di Legnani si interruppe presto a seguito della sua morte il 20 ottobre a causa di un incidente stradale. Prese il suo posto il capitano di vascello Ferruccio Ferrini che cercò di continuarne l’opera concludendo la rifondazione dell’intera struttura di Comando. Nel dicembre prese contatti con le autorità tedesche allo scopo di promuovere la creazione di una forza navale composta da unità operanti sia sotto bandiera italiana sia sotto bandiera tedesca. Il progetto non fu però raccolto dall’ammiraglio Karl Dönitz che rinviò l’incontro con Ferrini a data da stabilirsi. Inoltre integrò la Xª Flottiglia MAS di Junio Valerio Borghese all’interno della Marina repubblicana. Questa decisione portò a un duro contrasto con la Decima Mas che, fino a quel momento, era restata completamente autonoma. Infatti, il 9 gennaio 1944 i capitani di vascello Bedeschi e Tortora, inviati ad assumere il comando delle forze di terra della Decima Mas furono arrestati dai comandanti del battaglione Maestrale e del battaglione Nuotatori-Paracadutisti e consegnati alla Guardia Nazionale Repubblicana. Il 13 gennaio, temendo che si stesse preparando un colpo di Stato, il Governo della RSI fece arrestare Borghese. I timori si rivelarono infondati e Borghese fu liberato il 25 dello stesso mese.

Chiaritasi la situazione, Mussolini destituì Ferrini e, il 14 febbraio, al suo posto nominò il contrammiraglio Giuseppe Sparzani. Borghese divenne sottocapo di stato maggiore ed ebbe ai suoi ordini tutte le attività operative di Marina. L’esautorazione di Ferrini, però, bloccò i progetti di creazione di una forza navale autonoma. Ulteriori contatti con i tedeschi furono avviati dal nuovo sottosegretario Sparzani che, in colloqui tenuti il 17 febbraio 1944, ottenne l’interesse tedesco affinché fossero creati dei reparti navali con unità cedute dalla Kriegsmarine e personale italiano a bordo. In realtà, nonostante gli accordi, la cessione da parte tedesca di unità navali non avvenne.

Tra il novembre e il dicembre 1943 furono costituiti i Comandi Servizi Marina (Maricoser), che avevano sede a Genova (Tirreno) e Venezia (Adriatico). Fu creato, inoltre, un Comando per i sommergibili a Pola, poi trasferito a La Spezia.

In seguito i “Maricoser” si trasformarono nei “Comandi Operativi Marina“, che unificarono sotto un solo comando la Marina repubblicana e la Xª Flottiglia MAS. Nell’ambito dell’OZAK erano presenti due Comandi Operativi Marina, a Trieste e a Pola.

Si diede inoltre vita a una pubblicazione quindicinale, denominata “Marina Repubblicana” e affidata all’ammiraglio Ubaldo Degli Uberti, capo dell’ufficio stampa della Marina.

Nel maggio 1944 fu istituita la Divisione fanteria di marina “Xª”, dipendente dalla Marina, mentre la 3ª Divisione fanteria di marina “San Marco” dipendeva dall’Esercito nazionale repubblicano.

Le forze a disposizione

I mezzi navali a disposizione della Marina Nazionale Repubblicana furono pochi. Nei vari cantieri navali sotto la giurisdizione della Repubblica Sociale Italiana come La Spezia, Genova e Venezia furono recuperati una dozzina di sommergibili cui si aggiunsero poi dieci minisommergibili Classe CB nel frattempo assemblati presso la Caproni. Vi erano inoltre 14 MAS solo parzialmente operativi, sei motosiluranti di cui solo una operativa, la Pegaso e la Cefalo come navi appoggio e i due cacciasommergibili Equa e Landi.

La Scuola Antisom del Varignano portò in dote l’ex Aviso francese F 15 Batailleuse e sette Vedette Anti Sommergibile (VAS) e il rimorchiatore Capo d’Istria.

La Flottiglia Dragaggio Venezia, di stanza a Venezia, pur rimanendo inquadrata nella Kriegsmarine fu consegnata alla Marina Repubblicana. Le varie unità mantennero pertanto la sigla tedesca ma batterono bandiera italiana e furono poste al comando di ufficiali italiani.

A parte di alcune sporadiche azioni belliche i mezzi navali della Marina Repubblicana si dedicarono principalmente al pattugliamento costiero e alla posa delle mine. Azioni di rilievo nel Tirreno furono i due bombardamenti notturni del 2 e del 23 marzo 1944 contro il porto di Bastia in Corsica e gli attacchi a ridosso del fronte in Toscana del 25, 26 luglio e del 31 agosto. Per il resto le azioni prettamente belliche furono appannaggio della Xª MAS.

Betasom e i Sommergibili oceanici

Al momento dell’armistizio presso la base navale di Betasom, sulla costa atlantica della Francia, comandata dal capitano di vascello Enzo Grossi, erano distaccati tre sommergibili oceanici, il Cagni, il Finzi e il Bagnolini. Il Cagni che era in missione accettò l’armistizio e si recò nel porto Alleato di Durban dove fu ricevuto con l’onore delle armi. Gli altri due operarono per breve tempo sotto le bandiere della Repubblica Sociale Italiana, poi il 14 ottobre 1943 furono incorporati nella Kriegsmarine. Cinquanta specialisti rientrarono in Italia e furono incorporati nella Xª Flottiglia MAS, gli altri continuarono a fare parte della Marina Nazionale Repubblicana e, integrati da altri marinai provenienti dagli Internati Militari Italiani, furono impiegati come difesa costiera. In seguito fu costituito il battaglione Longobardo che rientrato in Italia fu incorporato anch’esso nella Xª Flottiglia MAS. Fu creata la 1ª Divisione Atlantica Fucilieri di Marina per la difesa costiera, che prese parte alla battaglia di Normandia.

Il Bagnolini, che imbarcava personale misto italo-tedesco, fu utilizzato per missioni di trasporto di materie prime con il Giappone e fu affondato nei pressi del Capo di Buona Speranza l’11 marzo 1944.

 

Fonti Wikipedia

 

4.20

Informazioni aggiuntive

Peso1 kg
Dimensioni35 × 35 × 35 cm

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