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❌🙁d’Annunzio Marcia su Fiume – STELLA in ORO Marcia di Ronchi

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STELLA in ORO commemorativa della Marcia su Fiume , istituita da Gabriele d’Annunzio a seguito dell’occupazione di Fiume avvenuta il 12 Settembre 1919. La stella è in oro, per un peso di circa 6 gr, venne donata da d’Annunzio ai legionari fiumani, alle persone vicine al Vate, a tutti coloro che potevano averla meritata nella difesa della causa fiumana, a coloro che presero parte alla marcia di Ronchi dei Legionari.  

Garantita al 100% con certificato d’autenticitĂ . che verrĂ  rilasciato all’acquirente.

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Description

Importante STELLA in ORO commemorativa della Marcia su Fiume , epopea fiumana, istituita da Gabriele d’Annunzio a seguito dell’occupazione di Fiume avvenuta il 12 Settembre 1919. La stella in oggetto è realizzata completamente in oro 18k, per un peso di circa 6 gr, con aquila fiumana recante in petto lo scudo crociato e fra gli artigli il cartiglio INDEFICENTER  , e venne donata da d’Annunzio ai legionari fiumani, alle persone vicine al Vate, a tutti coloro che potevano averla meritata nella difesa della causa fiumana, a coloro che presero parte alla Marcia su Fiume, piĂš propriamente alla marcia di Ronchi dei Legionari. Completa di nastrino d’epoca, dal tricolore fiumano. Nello stemma della cittĂ  di Fiume, l’aquila tra gli artigli tiene un’anfora dalla quale scorre dell’acqua che rappresenta l’acqua della Fiumara, la quale continuerĂ  a scorrere per sempre. Sotto l’aquila si trova appunto  la scritta “indeficienter” cioè  “senza fine“.

Questa è una delle differenti tipologie della stella d’oro di d’Annunzio per la Marcia su Fiume, essendo all’epoca state realizzate da diversi orefici, ma è sicuramente una stella originale dell’epoca, interamente in oro e smalti, e non è una piĂš moderna replica.

Garantita al 100% con certificato d’autenticitĂ . che verrĂ  rilasciato all’acquirente.

 

Nastrino da petto della stella d’oro di d’Annunzio per la Marcia su Fiume

 

alcune tipologie di Stella d’Oro

Impresa di Fiume

Foto Fiume.jpg
D’Annunzio con alcuni legionari a Fiume nel 1919
L’Impresa di Fiume consistette nella ribellione di alcuni reparti del Regio Esercito al fine di occupare la cittĂ  di Fiume, contesa tra il Regno d’Italia e il Regno di Jugoslavia. Organizzata da un fronte politico a prevalenza nazionalista e guidata dal poeta Gabriele D’Annunzio, la spedizione raggiunse Fiume il 12 settembre 1919, proclamandone l’annessione al Regno d’Italia.

L’occupazione dei “legionari” dannunziani durò 16 mesi con alterne vicende, tra cui la proclamazione della Reggenza italiana del Carnaro. L’impresa fiumana raggiunse l’epilogo con l’approvazione del Trattato di Rapallo. L’opposizione dei dannunziani all’applicazione del trattato portò il governo Giolitti ad intervenire con la forza, sgombrando Fiume durante le giornate del Natale 1920.

 

Antefatti

Nel 1910 secondo un censimento, la popolazione di Fiume era pari a 49806 abitanti, e cosĂŹ suddivisa: 24212 dichiaravano di avere come lingua d’uso l’italiano, 12926 il serbocroato e altre lingue, soprattutto ungherese, sloveno e tedesco. Nel censimento non si consideravano i dati della localitĂ  di Sussak, quartiere a maggioranza croata sorto in epoca recente a est della Fiumara. Quest’ultimo era il corso d’acqua che suddivideva la municipalitĂ  di Fiume (formalmente dipendente dalla Corona Ungherese) dal Regno di Croazia. La cittĂ  di Fiume aveva sempre lottato contro la propria annessione al Regno di Croazia.

Alla conclusione del primo conflitto mondiale, dalle trattative di pace, l’Italia ottenne le terre irredente di Trento e Trieste ma l’opposizione del presidente statunitense Wilson condusse a una situazione di stallo per quanto riguardava la Dalmazia e Fiume: la prima era promessa all’Italia col patto di Londra; la seconda era reclamata dagli italiani in quanto abitata prevalentemente da connazionali, tanto che giĂ  nell’ottobre 1918 a Fiume si era costituito un Consiglio nazionale che propugnava l’annessione all’Italia, di cui fu nominato presidente Antonio Grossich. I rappresentanti italiani a Parigi Vittorio Emanuele Orlando e Sidney Sonnino, dopo aver polemicamente abbandonato il tavolo delle trattative il 24 aprile, non avendo colto i risultati sperati, vi fecero ritorno il 5 maggio.

Gli incidenti di Fiume

A Fiume, già ad aprile Giovanni Host-Venturi e Giovanni Giuriati avevano iniziato a creare una Legione fiumana costituita da volontari per difendere la città.

Nel frattempo d’Annunzio si era recato a Roma per tenere una serie di comizi in favore dell’italianitĂ  di Fiume, ed i suoi discorsi infuocati suscitarono l’emozione e l’attestato dei moltissimi giovani reduci che ritornati dalla guerra erano rimasti disoccupati. Insistendo sull’onta della vittoria mutilata. Intanto a Fiume la situazione diveniva sempre piĂš incandescente e si susseguivano costantemente manifestazioni della popolazione a favore dell’italianitĂ  della cittĂ  e incidenti tra i vari reparti delle quattro nazioni che al termine del conflitto avevano occupato la cittĂ  (italiani, francesi, inglesi, americani). Il 29 giugno 1919 scoppiarono tumulti fra i militari francesi, i cui ufficiali avevano osato strappare il tricolore italiano appuntato sulle vesti delle donne fiumane, e la popolazione civile, in soccorso della quale intervennero soldati e marinai italiani: nove morti e molti feriti costituirono il numero degli scontri, protrattisi fino al 6 luglio, noti come “Vespri fiumani”; Parigi decise lo scioglimento del Consiglio Nazionale Fiumano e pretese il ritiro dei militari italiani (falsamente accusati di avere provocato gli incidenti).

Il 30 giugno 1919 una delegazione guidata da Grossich incontrò a Roma d’Annunzio, chiedendogli di assumere la guida del movimento di resistenza fiumano: d’Annunzio accettò, e su attestato autografo redatto, si convenne di procedere all’arruolamento di volontari nell’ambito dei vari raggruppamenti nazionalisti per farli successivamente convergere a Fiume. A Parigi si decisero cosĂŹ alcune sanzioni e l’allontanamento dei Granatieri di Sardegna i quali sotto il comando del generale Mario Grazioli, lasciarono Fiume il 25 agosto 1919 acquartierandosi a Ronchi. Da qui sette ufficiali inviarono a D’Annunzio una lettera in cui lo invitavano a porsi a capo di una spedizione che a Fiume ne rivendicasse l’italianitĂ .

La Marcia di Ronchi

Dopo alcuni giorni D’Annunzio ruppe gli indugi e garantĂŹ il proprio arrivo a Ronchi per il 7 settembre, ma a causa di una intempestiva febbre potĂŠ onorare il proprio impegno solo l’11 dello stesso mese. Intanto a Ronchi erano giĂ  arrivati numerosi volontari.

D’Annunzio informò Mussolini solo il giorno prima della partenza per Fiume quando, sciolta ogni riserva ed attestato che non vi fosse nessun altro impedimento, gli inviò una lettera (con autografo) chiedendogli sostegno.

ÂŤMio caro compagno, il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d’Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Anche una volta lo spirito domerĂ  la carne miserabile… Sostenete la Causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio.Âť

Qui giunsero anche i volontari al seguito del tenente Guido Keller. Il 12 settembre i granatieri comandati dal maggiore Reina intrapresero la Marcia di Ronchi, ed in viaggio verso Fiume alla colonna si unirono altri volontari tra cui alcuni gruppi di bersaglieri che in realtĂ  avrebbero dovuto bloccarlo. Oltrepassato il confine presidiato dal generale Vittorio Emanuele Pittaluga, dopo essersi congiunto con la Legione Fiumana di Host-Venturi, D’Annunzio prese possesso della cittĂ  acclamato dalla popolazione italiana e dai volontari lĂŹ presenti. Nel pomeriggio D’Annunzio proclamò l’annessione all’Italia di Fiume.

ÂŤItaliani di Fiume! Nel mondo folle e vile, Fiume è oggi il segno della libertĂ ; nel mondo folle e vile vi è una sola veritĂ : e questa è Fiume; vi è un solo amore: e questo è Fiume! Fiume è come un faro luminoso che splende in mezzo ad un mare di abiezione… Io soldato, io volontario, io mutilato di guerra, credo di interpretare la volontĂ  di tutto il sano popolo d’Italia proclamando l’annessione di Fiume.Âť
(Dal discorso tenuto da D’Annunzio il 12 settembre dal Palazzo del Governo di Fiume)

Questa giornata sarĂ  in seguito celebrata come il giorno della “Santa Entrata“.

Il 22 settembre approdò la Nave della Regia marina “Cortellazzo” (ex incrociatore Marco Polo) che si unĂŹ ai legionari di D’Annunzio.

… omissis … omissis …

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Fonti Wikipedia, l’enciclopedia libera, dove poter approfondire l’argomento data la notevole mole di notizie presenti … 

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