Description
Da un piccolo nucleo che costituisce una corrispondenza di fine ‘800 tra Gabriele d’Annunzio ed il suo editore d’allora, “don” Ferdinando Bideri , questa lettera originale datata 28 Settembre 1891, scritta ed autografata di pugno dal vate, quando si trovava a Napoli. Foglio di carta piegato in due, per 4 facciate, complete di firma estesa Gabriele d’Annunzio. Carta filigranata Imperial Treasury De La Rue
La lettera reca il seguente testo :
Hotel du Vesuve – Mercoledì Mio caro Bideri, nella nostra conver-sazione dell’altro giorno rimanemmo d’accordo su le – condizioni riguardanti la cessione del mio nuovo ro-manzo L’INNOCENTE . Ci fu disaccordo soltanto su – la somma dell’anticipazio-ne. Ecco dunque le condizioni – definitive. Voi mi darete il 20% - sul prezzo lordo di ciascuna copia venduta, ossia sul – prezzo di Lire 4 per ciascu- na copia. Io vi cederò L’INNOCEN-TE per 2 anni con facoltà di rinnovare il contratto alla – scadenza. Voi mi pagherete anticipata-mente le prime 3000 copie; che, per esperienza di anni, - sono di vendita sicura e – rapida. Se queste condizioni vi con-vengono, rispondetemi un rigo. Prepareremo il contrat-to. E io sarò lietissimo se il mio libro vi porterà – fortuna. Vi stringo la mano cor-dialmente. Il vostro Gabriele d’Annunzio
Eccezionale documento di un d’Annunzio del periodo napoletano, città in cui abitò e lavorò tra il 1891 e il 1893 e dove compose Giovanni Episcopo e L’innocente, seguiti da Il trionfo della morte (scritto in Abruzzo, tra Francavilla al Mare e San Vito Chietino) e dalle liriche del Poema paradisiaco. Nel 1892, a seguito di una gara con Ferdinando Russo sulla capacità del poeta di comporre liriche in napoletano, D’Annunzio compose anche il testo de ‘A vucchella, romanza che verrà pubblicata nel 1907 musicata da Francesco Paolo Tosti (La canzone, fu eseguita da celebri tenori come Enrico Caruso e, in seguito, Luciano Pavarotti , venne incisa anche da grandi interpreti della canzone napoletana come Roberto Murolo che ne faranno un classico).
In questa lettera con Bideri del 28 Settembre ’91, d’Annunzio menziona il nuovo romanzo L’INNOCENTE evidentemente appena finito nella stesura originale, e dato all’editore affinché ne potesse cominciare la stampa e la distribuzione, non senza aver prima definito gli accordi economici tra le due parti.
La lettera autografa di Gabriele d’Annunzio scritta a Ferdinando BIDERI il 28 Settembre 1891 è in ottime condizioni, presenta normali segni del tempo. Se ne garantisce l’assoluta originalità.
Dimensioni di una singola facciata del foglio, circa cm. 18 x 11,5
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Notizie
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Gabriele D’Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 – Gardone Riviera, 1 marzo 1938)
CASA EDITRICE BIDERI
La casa editrice napoletana più antica è la Bideri, fondata nel 1806 da Emmanuele Bidera, barone originario della Sicilia trasferitosi a Napoli. Tra i suoi collaboratori ebbe Donizetti, che musicò i libretti d’opera da lui editi, Scrisse un libro, Passeggiate a Napoli. Nel 1837 sposò la cantante lirica Teresa Schultz.
La prima sede della casa editrice si trovava in via Concordia. Arrestato per cospirazione nel 1848, fu confinato l’anno seguente nella natìa Palermo. Il figlio Pietro Atanasio mutò il cognome in Bideri. Continuò l’attività paterna, e nel 1865, fondò il giornale Pubblicità editoriale a cura della Tipografia del Plebiscito in via Chiaia, che veniva tradotto in 5 lingue. Suo figlio Ferdinando Bideri, nato a Napoli nel 1851, studente di giurisprudenza con Enrico Pessina, fu volontario nella guerra franco-prussiana nel 1870. Esule per qualche anno in Svizzera, nel 1876 tornò a Napoli, dove aprì una libreria editrice in via Università Vecchia, odierna via Palladino. Ebbe un notevole successo con la pubblicazione di romanzi d’amore e d’appendice, coadiuvato dalla sua giovane moglie Rosa d’Ajello.
Nel 1883 trasferì la sede in via Cavallerizza a Chiaia, dotandola di una propria moderna tipografia. Pochi mesi dopo, Bideri aprì una nuova sede in via Costantinopoli, dove diede alle stampe le prime opere di Salvatore di Giacomo e dal 1891 di Gabriele D’Annunzio (vedi la lettera del 28 settembre ’91), poi di Ferdinando Russo e del giovanissimo Benedetto Croce. Sempre nel 1891 fondò il settimanale letterario-musicale illustrato La tavola rotonda con firme del calibro di Luigi Pirandello, Giovanni Pascoli, Matilde Serao, Eduardo Scarfoglio e Benedetto Croce. Nel 1909 la spuntò su Le Figaro di Parigi aggiudicandosi la stampa d Il Manifesto del Futuro di Marinetti. Continuò ad editare importanti pubblicazioni, come il romanzo di Mastriani La cieca di Sorrento, i drammi di Schiller, poesie e canzoni napoletane di Ernesto Murolo, Mario Costa, Eduardo di Capua, Ernesto tagliaferri Libero Bovio e la celeberrima ‘O sole Mio
Alla improvvisa morte di Ferdinano Bideri nel 1930 nella sua villa di Portici al corso Garibaldi, gli subentrò la figlia primogenita Valentina insieme con le sorelle, Flavia, Silvia e Jole. La casa editrice Bideri di Napoli nel 1959 diventò Società per Azioni: in oltre centocinquant’anni di storia aveva prodotto ventimila canzoni. Man mano aveva incorporato altre piccole case editrici napoletane, avviando la produzione Bideri discografica.
La Casa Editrice Bideri si è sempre tramandata in linea rigorosamente familiare: la guida del gruppo editoriale Bideri passò a Luciano Villevieille Bideri, che raccolse l’eredità del suo bis-trisavolo dal 1950 al 1995, prima come direttore generale e quindi come presidente. Si ritirò a vita privata nel 2000. Il Gruppo Editoriale Bideri spa, proprietario del più importante catalogo di musica napoletana, attualmente vede alla guida Silvia e Flavio Villevieille Bideri. E non finisce qui: dopo più di duecento anni, un’altra generazione, ovvero Jacopo e Nicolò, figli di Flavio, è pronta a raccogliere il testimone…
Fonte articolo Bideri
Fonte degli articoli : Wikipedia , per ulteriori approfondimenti data la vastità dell’argomento dannunziano.
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