Description
Teschio in lamierino stampato e controstampato, per milite dei reparti d’assalto, Arditi (le Sturmtruppen italiane), ma anche usati durante il primo squadrismo fascista, dai partecipanti alle prime adunate ed alla Marcia su Roma, fino ad arrivare alla Repubblica Sociale dalle BRIGATE NERE , quindi degli oggetti che presumibilmente abbracciano il periodo 1919-1945 . Realizzato in lamierino argentato, il teschio per arditi,squadrismo, conserva ancora le due linguette in metallo, che servivano per fissarlo al basco, o sulla giacchina nera, o su un eventuale fez all’ardita. Le linguette non sono mai state aperte. Da notare anche i dettagli in smalto nero all’interno delle orbite oculari. In ottime condizioni, solo con leggera ossidazione dovuta agli agenti atmosferici, al tempo, che gli donano una splendida patina.
MATERIALE : Metallo argentato, smalti
MISURE : teschio mm.46 altezza, larghezza mm.43 tibie superiori, mm.48 tibie inferiori
MARCHIO : –
NOTIZIE
Re Vittorio Emanuele III sancì la nascita dei reparti d’assalto il 29 luglio 1917
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BRIGATE NERE
Le Brigate nere furono un corpo paramilitare fascista della Repubblica Sociale Italiana, operativo in Italia settentrionale dagli inizi di luglio del 1944 fino al termine della seconda guerra mondiale, con compiti antiguerriglia e di supporto alle forze di polizia. La formazione militare fu istituita il 30 giugno 1944 col decreto legislativo 446-XXII con il nome di Corpo Ausiliario delle Squadre d’Azione delle Camicie Nere ed era costituita da iscritti al Partito Fascista Repubblicano arruolatisi su base volontaria.
Furono costituite 41 Brigate (una per provincia), intitolate ciascuna a un caduto del fascismo repubblicano. A esse si affiancavano sette Brigate autonome e otto Brigate mobili, di cui una alpina. Le federazioni provinciali del partito furono convertite in comandi di brigata, diretti dai rispettivi segretari federali, mentre la segreteria nazionale del PFR assumeva le funzioni di Ufficio di Stato Maggiore del Corpo. Comandante generale del Corpo fu, sin dall’inizio, il segretario del partito fascista Alessandro Pavolini.
Fonti varie Wikipedia
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