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FC JUVENTUS Calcio Tessera 1927 1928

1,00

Tessera della FC JUVENTUS sezione Calcio di Torino

Completa dei dati anagrafici e della foto del titolare, bollino valido per l’annata 1927 – 1928

Con copertina in similpelle  F.PATARCHI TORINO

Misure approssimative mm. 95 x 60 chiusa, mm.190 x 60 aperta

 

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Description

Tessera della FC JUVENTUS sezione Calcio , di Torino , con bollino valido per l’annata 1927 – 1928

Con copertina in similpelle, firmata in basso a caratteri impressi in similoro F.PATARCHI TORINO. Interno in due sezioni, cartonata, completa di fotografia del titolare della tessera (futuro comandante di battaglione di bersaglieri della Divisione Volontari del Littorio, agli ordini del Generale “Barbaelettrica” Bergonzoni), e di bollino per l’anno 1927 1928

Misure approssimative della tessera di calcio FC JUVENTUS  per ogni pagina circa mm. 95 x 60, aperta mm.190 x 60

 

 

NOTIZIE

La Juventus Football Club (dal latino: iuventūs, «gioventù»), meglio nota come Juventus (/juˈvɛntus/) è una società calcistica italiana con sede nella città di Torino (come di nota dalla tessera FC JUVENTUS Calcio)

Fondata nel 1897 da un gruppo di studenti liceali locali, la Juve, com’è colloquialmente abbreviata, è il secondo club calcistico professionistico per anzianità tra quelli tuttora attivi nel Paese, dopo il Genoa (1893); è il più titolato e con maggior tradizione sportiva FIGC oltreché uno dei più blasonati al mondo con 68 trofei ufficiali vinti durante la militanza al vertice della piramide sportiva nazionale, tra cui il primato di 36 titoli di campione d’Italia e 11 in competizioni UEFA. Partecipa alla Serie A, il massimo campionato italiano, a cui ha preso parte stabilmente sin dall’esordio nel 1900, eccezione fatta per la stagione 2006-2007. Dopo aver esordito in divisa rosanero, ai primi del Novecento adottò l’odierna tenuta di gioco bianconera.

Il legame con la famiglia Agnelli, che dura in modo quasi ininterrotto dal 1923, è il primo e più duraturo sodalizio imprenditoriale-sportivo in Italia; attraverso un peculiare modello gestionale instaurato nel frattempo, quella bianconera divenne una delle prime società sportive italiane a raggiungere uno status professionistico ante litteram, affermandosi a livello nazionale dal decennio successivo e in ambito internazionale dalla metà degli anni 1970. Nel decennio seguente diventò il primo club ad aver vinto tutte e tre le maggiori competizioni europee: la Coppa UEFA (1976-1977, prima squadra sudeuropea nel farlo), Coppa delle Coppe (1983-1984) e Coppa dei Campioni (1984-1985); coi trionfi nella Supercoppa UEFA 1984 e nella Coppa Intercontinentale 1985 divenne inoltre il primo e tuttora unico al mondo ad avere conquistato tutti i trofei ufficiali maschili della propria confederazione di appartenenza, un record ulteriormente migliorato con il successo in Coppa Intertoto 1999.

Quotata alla Borsa Italiana dal 2001, la Juventus è una società per azioni posizionata pressoché stabilmente, dalla seconda metà degli anni 1990, tra i primi dieci club calcistici su scala mondiale in ambito finanziario per fatturato, valore borsistico e profitti. Numerosi calciatori sono stati premiati durante la militanza nel club con riconoscimenti quali il Pallone d’oro (8), il FIFA World Player (3) e il migliore calciatore assoluto AIC (11) — tutti i tre, record a livello italiano —; il suo contributo alla nazionale italiana, ininterrotto dai primi anni 1920 oltreché il maggiore tra le squadre italiche, è stato decisivo per i successi della rappresentativa nazionale. È inoltre forte del più numeroso sostegno a carattere nazionale oltreché molto esteso su scala globale, principalmente nei Paesi a forte emigrazione italiana, che ne fanno contemporaneamente un simbolo anticampanilistico e di italianità. Nel 2000 la Juventus fu inserita dalla FIFA al settimo posto (prima italiana) nella classifica secolare sui migliori club al mondo, mentre nel 2009 fu nominata dall’IFFHS migliore squadra nel Paese e seconda a livello europeo, dopo il Real Madrid, del XX secolo.

Nell’autunno del 1897 vide la luce a Torino lo Sport-Club Juventus per iniziativa di un gruppo di studenti del liceo classico Massimo d’Azeglio; tra essi i fratelli Eugenio ed Enrico Canfari. Tre anni più tardi, con il nome di Foot-Ball Club Juventus, la società si iscrisse al suo primo campionato italiano. Il primo titolo nazionale arrivò già nel 1905, tuttavia appena l’anno dopo il presidente della società, lo svizzero Alfred Dick, a seguito di accese discussioni di spogliatoio lasciò la Juventus e, assieme a un gruppo di soci dissidenti, si unì alla Torinese per dare vita al Torino: l’episodio, oltre a segnare l’origine del derby della Mole, fu l’inizio di una serie di problemi finanziari e sportivi che culminarono nel 1913, quando la squadra bianconera evitò la retrocessione in Promozione grazie a un ripescaggio.

Dopo la prima guerra mondiale la Juventus, risollevatasi con la presidenza di Giuseppe Hess e Corrado Corradini, migliorò il suo piazzamento in campionato e fornì i primi giocatori alla nazionale italiana. Edoardo Agnelli assunse la presidenza della società il 24 luglio 1923. Con l’ulteriore arrivo del primo allenatore professionista, l’ungherese Jenő Károly, giunse la vittoria del secondo tricolore nella stagione 1925-1926.

Omar Sívori, John Charles e Giampiero Boniperti, il Trio Magico dei torinesi tra gli anni 1950 e 1960: per la leggenda juventina Boniperti, prima 15 anni da calciatore bianconero e poi 19 da presidente del club

 

Il primo ciclo vincente della società, grazie all’apporto di elementi come Giovanni Ferrari, Raimundo Orsi, Luis Monti e il trio difesivo Combi-Rosetta-Caligaris, giunse tra il 1930-1931 e il 1934-1935, quando arrivarono cinque scudetti consecutivi, uniti al raggiungimento delle semifinali di Coppa dell’Europa Centrale per quattro anni di fila; allenatore della squadra in quattro delle cinque vittoriose stagioni fu Carlo Carcano, uno dei precursori del «metodo». Molti giocatori di quella Juventus formarono il nucleo della nazionale italiana vittoriosa nella Coppa Internazionale e nel campionato del mondo 1934. La prematura morte di Edoardo Agnelli, avvenuta nel 1935, coincise con la fine del cosiddetto «Quinquennio d’oro». Sul finire del periodo interbellico arrivò comunque la prima Coppa Italia dei bianconeri (1938).

Nel secondo dopoguerra sotto la presidenza di Gianni Agnelli e in seguito di suo fratello Umberto la Juventus tornò alla ribalta dopo tre lustri conoscendo un secondo ciclo di vittorie, grazie anche all’arrivo di Omar Sívori e John Charles, che insieme a Giampiero Boniperti formarono il «Trio Magico»: tre scudetti tra il 1958 e il 1961, il primo dei quali fu il decimo e le valse il diritto a poter esporre sulle maglie la stella. Sívori divenne inoltre nel 1961 il primo calciatore proveniente dalla Serie A a vincere il Pallone d’oro.

La Juventus di Giovanni Trapattoni della stagione 1983-1984, che centrò il double composto da scudetto e Coppa delle Coppe

 

Nel 1971 Boniperti diventò presidente del club e il suo primo scudetto in tale nuova veste giunse subito alla sua prima stagione, nel 1971-1972, bissato da quello successivo del 1972-1973: furono i primi di un terzo vittorioso ciclo che nei successivi quindici anni, sotto la guida tecnica dapprima di Čestmír Vycpálek, poi di Carlo Parola e infine di Giovanni Trapattoni, portarono a Torino nove scudetti, due Coppe Italia e vittorie internazionali che fecero della Juventus la prima a vincere tutte le competizioni dell’UEFA e, a seguire, la prima al mondo a conquistare tutte le competizioni ufficiali per club.

In particolare nel 1977 arrivò la prima vittoria internazionale in Coppa UEFA, al termine di un’accesa finale contro gli spagnoli dell’Athletic Bilbao. Il titolo nella Coppa dei Campioni 1984-1985, conseguito a Bruxelles il 29 maggio 1985 sul Liverpool circa un anno dopo la vittoria da imbattuta in Coppa delle Coppe, fu invece oscurato da gravi incidenti pre-gara generati dagli hooligan britannici che portarono alla morte di 39 spettatori. Lo scudetto vinto nel 1986 chiuse il decennio di Trapattoni: durante la sua gestione complessivamente 9 elementi della Juventus giocarono nella nazionale italiana al campionato del mondo di Argentina 1978 e 6 in quella che si laureò campione nella successiva edizione di Spagna 1982.

La Juventus di Marcello Lippi celebra i trionfi del 1996 in Champions League e Coppa Intercontinentale

 

Tramontata la generazione di calciatori che avevano costituito l’asse portante della squadra, la Juventus affrontò un periodo di nove anni privo di risultati in campo nazionale, anche se giunsero a Torino una Coppa Italia (1990) e due Coppe UEFA (1990 e 1993). Nel 1994 l’arrivo in panchina di Marcello Lippi fu il preludio al quarto ciclo vincente dei bianconeri: in dieci stagioni — con l’intervallo di un biennio d’interregno di Carlo Ancelotti, il quale vinse la Coppa Intertoto — la squadra fece suoi cinque scudetti e una Coppa Italia, raggiunse quattro finali di Champions League vincendo quella del 1996 a Roma e conquistò una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa UEFA e quattro Supercoppe di Lega.

I successi ottenuti in campionato sotto la gestione tecnica di Fabio Capello a metà degli anni 2000 vennero annullati dall’esito del caso Calciopoli: nell’estate 2006 la giustizia sportiva revocò ai bianconeri il titolo conseguito nel 2005 e li declassò dal primo all’ultimo posto in classifica nel 2006, relegandoli d’ufficio per la prima volta nella loro storia in Serie B.La Juventus fu promossa in massima categoria un anno più tardi vincendo il campionato cadetto.

Nel 2010 Andrea Agnelli, quarto esponente della dinastia torinese, assume la presidenza del club. Sotto il suo mandato, con le guide tecniche di Antonio Conte, poi Massimiliano Allegri e infine Maurizio Sarri, i bianconeri danno vita a un quinto ciclo di successi superando la squadra del Quinquennio d’oro e inanellando nove scudetti consecutivi dal 2012 al 2020, un unicum nel calcio italiano; nello stesso decennio arrivano inoltre a Torino quattro double consecutivi grazie alle vittorie in Coppa Italia, altro primato nazionale, e quattro Supercoppe di Lega.

 

12.20

Additional information

Weight,5 kg
Dimensions40 × 40 × 40 cm

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