Description
Berretto grigio verde, a visiera, per CONSOLE GENERALE della MVSN Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale, ventennio fascista. Aquila in canutiglia dorata su panno rosso, ali aperte leggermente raccolte, poggiante su fascio con scure al centro e lama a doppio taglio, ad identificare il Modello 40 ovvero in uso dal 1940 . Il berretto in fine stoffa sartoriale grigio verde, con tamburo avente la Greca Littoria con un galloncino , ricamati in canutiglia dorata, a determinarne il grado di console generale della MVSN fascista. Fregio frontale in canutiglia dorata, con aquila ad ali aperte, poggiata su di un fascio littorio con scure al centro rivolta verso il basso, sottopannato su robbio, conforme al regolamento della MVSN. Taglia 58 circa. Produzione della ditta S. CARDIA – Roma , con alluda in fine cuoio marcata S. CARDIA così come la fodera interna. Condizioni perfette.
Come da disposizioni ufficiali della MVSN emanate nel 1938, a seguire alla circolare n°84 del 16/5/1938 che istituiva il berretto bianco per l’uniforme estiva ed il berretto nero per l’uniforme nera da visita e da cerimonia, con la circolare n°4330 del 18 settembre 1938, il Comando Generale istituì il berretto in diagonale grigioverde, che andava indossato con l’uniforme ordinaria invernale e con quella di marcia (ma non sotto le armi) mentre il fez colbacco (con la circolare n° 101/1940 definito come berretto da parata) doveva essere indossato da tutti gli ufficiali con la grande uniforme (esclusa quella estiva).
Le caratteristiche del nuovo berretto erano le seguenti:
- Cupola di diagonalino g.v. con cordonatura alla circonferenza del piatto dello spessore di mm.3;
- Cordonatura in seta rossa con contorno in oro per il Primo Caporale d’Onore, in seta nera con contorno in oro per i Caporali d’Onore, in oro per gli Ufficiali Generali ed i Consoli fgs., ed in castoro nero per tutti gli altri ufficiali.
- Fascia di castorino nero;
- Visiera in cuoio nero lucido;
- Sottogola: in trecciola di seta rossa a doppio ordine per il Primo Caporale d’Onore, in trecciola di seta nera a doppio ordine per i Caporali d’Onore, in trecciola dorata a doppio ordine per i Luogotenenti Generali, in trecciola dorata ad un solo ordine per i Consoli Generali ed i Consoli fgs., ed in cuoio nero lucido per tutti gli altri ufficiali.
- Distintivi di grado: cordonatura ricamata in seta rossa con contorno in oro dell’altezza di mm. 4 applicata alle estremità superiore ed inferiore della fascia per il Primo Caporale d’Onore, in seta nera con contorno in oro per i Caporali d’Onore ed in oro per gli Ufficiali Generali ed i Consoli fgs..
- Fregi: aquila ricamata in oro su panno rosso scarlatto sormontata da quattro fascetti di metallo dorato per il Primo Caporale d’Onore, aquila come sopra, senza i fascetti, per i Caporali d’Onore, per gli Ufficiali Generali e per i Consoli fgs..
Il 21 gennaio 1940, con la circolare n°101, il Comando Generale della Milizia dispose alcune aggiunte e varianti :
- il berretto grigio verde senza filettatura attorno al tondino, con visiera e soggolo in cuoio nero lucido
- i distintivi di grado, ricamati in oro su panno grigio verde, rappresentati da una greca littoria, alta mm.30, sormontata da un galloncino dorato per il Console Generale, da due galloncini per i Luogotenenti Generali e da tre galloncini per i Comandanti Generali della MVSN fascista
- il fregio un’aquila ricamata in oro su panno rosso sporgente di mm.2.
Nel 1941 venne emanato dal Comando Generale “L’Istruzione sull’uniforme della M.V.S.N”.
Al Capo 1, relativo alla uniforme degli Ufficiali, vennero confermati il berretto g.v., da portarsi con l’uniforme ordinaria g.v., con l’uniforme da marcia e con la grande uniforme per il tempo di guerra, ed il fregio dell’aquila imperiale su fascio littorio ricamata in oro su panno rosso (solo per gli ufficiali in s.p.e.) e sormontata o meno dai quattro fascetti a seconda del grado.
Come distintivi di grado, in gallone dorato tessuto su fondo grigio verde, furono rappresentati i seguenti:
- Primo Caporale d’Onore: cordonatura in castoro rosso applicata alle estremità superiore ed inferiore della fascia nera; sottogola in trecciola di castoro rosso
- Caporale d’Onore: cordonatura in seta nera applicata alle estremità superiore ed inferiore della fascia nera; sottogola formato da doppio cordoncino d’oro del diametro di mm.4 con passanti a nodo scorrevole
- Ufficiali Generali: greca littoria alta mm.33 ricamata in oro su panno g.v. sormontata da uno o più galloncini in oro alti mm.4 a seconda del grado; tra la greca ed il galloncino e tra l’uno e l’altro dei galloncini uno spazio di mm.2.
( fonte Il Berretto Grigioverde da Generale , Carlo Rastrelli)
L’aquila romana, sormontata dalla stella d’Italia e recante tra gli artigli il fascio littorio, viene introdotta come distintivo di grado per i soli quattro Ispettori Generali che compongono il comando generale sin dal gennaio 1922 allorquando, nel celebre incontro di villa “Carola” ad Oneglia, il generale Gandolfo, i tenenti Balbo e Igliori ed il marchese Perrone Compagni, su incarico di Mussolini, provvedono ad organizzare militarmente le squadre d’azione. Con il primo “Regolamento sull’Uniforme degli ufficiali e della truppa della M.V.S.N.”, allegato B) al Regolamento di Disciplina approvato con R.D. n.831 dell’8 marzo 1923, si dispone che il fregio degli ufficiali generali è un’aquila romana con fascio littorio tra gli artigli ricamati in oro su panno nero o grigioverde a seconda del colore e del tipo di copricapo (fez o cappello alpino).
Il fascio adottato porta la scure sopra le verghe; solo nel 1927, con la circolare n.10 del 1 febbraio, viene adottato il nuovo fascio con la scure laterale sebbene i vecchi fregi vengono tollerati sino a consumazione. Nel 1930, con la circolare n.30 del 1 giugno, si stabilisce che gli ufficiali generali in s.p.e. portano il fregio su panno color robbio; le circolari ed i regolamenti successivi parlano, al riguardo, indifferentemente di panno color robbio o rosso. Le modifiche apportate dalle circolari del 1927 e del 1930 sono recepite dal “Regolamento sull’Uniforme ed Istruzione sulla Divisa della M.V.S.N.” approvato con R.D. del 3 luglio 1931. Al punto 16 dell’Istruzione sulla divisa si dispone infatti che il Primo caporale d’onore, i caporali d’onore e gli ufficiali generali (comandanti generali, luogotenenti generali e consoli generali) portano come fregio da copricapo l’aquila romana, con fascio littorio fra gli artigli, ricamata in oro; la scure è ricamata in argento ed ha il taglio rivolto verso il basso.
Il fregio è montato su fondo rosso di panno rasato sporgente mm.2 per gli ufficiali in s.p.e. e nei quadri. Gli ufficiali generali , (luogotenente e console generale, MVSN fascista) della riserva portano il fregio senza alcun fondo e dunque dello stesso colore del copricapo. Gli ufficiali generali delle Milizie Portuale e Stradale portano lo stesso fregio dei generali della Milizia ordinaria ma con l’aggiunta di una corona reale sovrastante l’aquila.
Pochi anni dopo, il 1 giugno 1935, il Comando Generale della Milizia emana il nuovo “Regolamento sull’Uniforme” per i soli ufficiali. Viene confermato per il Primo caporale d’onore, per i caporali d’onore e per gli ufficiali generali in s.p.e. il fregio dell’aquila romana, sebbene con le ali più raccolte rispetto al 1931, ricamata in oro, salvo la scure ricamata in argento, su panno color robbio sporgente mm.1. I generali della riserva (luogotenente e console generale, MVSN fascista) portano il fregio sempre senza fondo.
Nel 1938, con la circolare n.84 del 16 Maggio, istitutiva del berretto rigido bianco per l’uniforme estiva in sostituzione del fez, e con le successive del 18 settembre 1938, istitutiva del berretto g.v. per tutti gli ufficiali della M.V.S.N., e del 21 gennaio 1940, n.101, vengono adottati i nuovi ed ultimi fregi della M.V.S.N.: aquila romana ricamata in oro su panno rosso sporgente mm.2 sormontata da quattro fascetti in metallo dorato, applicati a guisa di corona, per il Primo caporale d’onore; aquila come sopra ma senza i fascetti per i caporali d’onore e per gli ufficiali generali della Milizia Ordinaria e specialità e per i consoli f.g.s..
La novità più evidente è nella scure, sempre posizionata verso il basso e ricamata in argento ma a doppio taglio.
NOTIZIE
Estratto dal regolamento ufficiale della MVSN del 1935 :
( omissis )
Capitolo II. Descrizione dei particolari di uniforme
( omissis )
9. – COPRICAPO:
a) Berretto
è di foggia uguale a quella stabilita per gli Ufficiali del R. Esercito, di stoffa diagonale g. v. per l’uniforme g. v., di tela bianca per l’uniforme estiva;
(omissis)
Capitolo III. Distintivi, Fregi e Filettature.
( omissis )
4. – FREGI PER COPRICAPO, CONTROSPALLINE E SPALLINE. I fregi per copricapo e controspalline sono ricamati in oro, salvo le parti qui appresso specificate che sono ricamate in argento; quelli per spalline sono in metallo, rispettivamente, dorato o bianco:
- a) la scure del fascio per tutti;
- b) la stella alpina per la Milizia confinaria;
- c) le lame delle spade ed il teschio per i Moschettieri;
- d) la lama del gladio
( omissis )
Per tutti gli Ufficiali superiori ed inferiori i fregi da copricapo devono essere ricamati in oro su panno g. v. o nero, secondo il colore del copricapo (e.g. fez per tutti dal sottufficiale al console al generale di colore nero, cappello alpino per fascista colore g.v.) e su panno g. v. per il berretto bianco dell’uniforme estiva. Per il 1° Caporale d’onore, i Caporali d’onore, gli Ufficiali generali in s.p.e. e del Ruolo speciale, detti fregi sono ricamati su panno rebbio, sporgente mm. i su tutte le uniformi come già detto per i comandanti di corpo e capi servizio.
( omissis )
5. – DISTINTIVI DI GRADO. – I distintivi di grado sono su panno dello stesso colore della parte di vestiario sul quale sono applicati; ad eccezione di quelli del 1° Caporale d’onore e dei Caporali d’onore che sono sempre su panno nero; per il berretto bianco sono su panno grigio verde
a) Distintivi per fez e cappello alpino
il distintivo di grado è da tutti portato sul lato sinistro del copricapo (fez e cappello alpino fascista) e per tutti i gradi, esclusi gli Ufficiali generali (luogotenente e console generale) ed i consoli, è fatto ad angolo col vertice in alto.
Per gli Ufficiali generali (luogotenente e console generale) e consoli è applicato obliquamente sul lato sinistro del copricapo (fez e cappello alpino fascista) in modo che i lati più corti risultino verticali. I distintivi sono:
1) Primo Caporale d’onore:
un gallone di seta rossa alto mm. 17 ed uno alto mm. 5 ad una distanza di mm. 3; nell’angolo formato dal gallone è ricamata in oro un’aquila filettata in rosso.
2) Caporale d’onore:
gallone uguale al precedente: nell’angolo è ricamato in oro un fascio littorio filettato in rosso con la scure volta indietro.
3) Comandante generale:
gallone a losanga ricamato in argento delle dimensioni di mm. 90 x 30 con orlatura in oro opaco di mm. 2,5 e fregio al centro, di aquila rivolta in avanti ricamata in oro con bordatura robbio.
Il gallone è sormontato da tre galloncini ricamati in oro opaco, alti mm. 3 e distanti fra loro mm. 2,5.
Tutto il distintivo è filettato in robbio.
4) Luogotenente generale: come il precedente, con due soli galloncini. Il Luogotenente generale, Capo di S. M., porta sopra i due galloncini la corona Reale ricamata in oro e filettata in robbio.
5) Console generale:
come per i Luogotenenti generali, ma con un solo galloncino.
6) Console:
gallone a losanga di panno robbio con orlatura di oro opaco della forma e dimensioni uguali a quelle dei generali, con al centro un fascio littorio ricarnato pure in oro opaco. Il gallone è sormontato da tre galloncini di mm. 3 distanti fra loro mm. 2,5.
b) Distintivi per berretto
sono della forma e dimensioni prescritti per i gradi corrispondenti del R. Esercito;
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
La Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (in acronimo MVSN, spesso genericamente identificata con la locuzione camicie nere a causa delle camicie di colore nero adottate quale parte della divisa, come spesso indicato anche nella storiografia non italiana) è stato un corpo di gendarmeria a ordinamento militare e dal 1924 una forza armata dell’Italia fascista.
La sua fondazione fu decisa e annunciata dal Consiglio dei ministri del 28 dicembre 1922 presieduto da Benito Mussolini e decretata dal re Vittorio Emanuele III con regio decreto-legge il 14 gennaio 1923, n. 31 (poi convertito in legge il 17 aprile 1925) entrato in vigore il 1º febbraio 1923.
Accorpò, nel 1923, la disciolta Milizia dei Sempre Pronti per la Patria e per il Re dell’Associazione Nazionalista Italiana.
Inizialmente pensata come milizia a uso esclusivo del Partito Nazionale Fascista (rispondeva solo al Presidente del Consiglio dei ministri e a lui solo era dovuto il giuramento, in contrasto con l’obbligo di giuramento al sovrano), nel tempo perse la sua esclusività nei compiti e finì col mescolarsi quasi del tutto con il Regio Esercito.
Origini e costituzione
La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale nasceva dall’esigenza del Partito Nazionale Fascista, di irregimentare le squadre d’azione in una vera e propria milizia riconosciuta dallo Stato. Benito Mussolini incaricava una commissione composta da Emilio De Bono, Cesare Maria De Vecchi, Aldo Finzi, Italo Balbo e Attilio Teruzzi, di studiare il problema.
La commissione realizzava un progetto sulla formazione e organizzazione di un corpo di volontari, inquadrato nell’esercito nazionale mediante reclutamento, in una fascia di età tra i 17 e i 50 anni, analogamente ad altri Stati che godevano di analoghe milizie. Questo avvenne per i primi quattro anni. Il servizio di leva obbligatorio poteva essere svolto anche nella milizia.
La M.V.S.N. venne creata il 1º febbraio del 1923, sulla base delle vecchie squadre d’azione fasciste, per concorrere a “mantenere all’interno l’ordine pubblico”. Il primo comandante generale fu Italo Balbo.
Con R.D. del 4 aprile 1924 la M.V.S.N. entrò a far parte delle Forze armate dello Stato, per cui le Camicie Nere prestavano giuramento al re e non al Partito fascista, e la Milizia divenne la quarta forza armata italiana. Inizialmente fu costituita da volontari reduci della prima guerra mondiale e da ufficiali del Regio Esercito, promossi di un grado per aderirvi.
Organizzazione
La M.V.S.N. era strutturata su base volontaria e territoriale, formata da iscritti al Partito Nazionale Fascista tra i 16 e i 50 anni; oltre i 36 anni il milite entrava nelle unità territoriali sino ai 55 anni, con il nome di triario.
La struttura della M.V.S.N. era a ordinamento ternario: ogni legione si componeva di tre coorti, a loro volta formate da tre centurie così formate da tre manipoli e ogni manipolo da tre squadre. Dopo alcune modifiche susseguitesi tra ’29 e il ’35, nel 1939 si tornava alla struttura di partenza.
La M.V.S.N. era costituita dalla Milizia ordinaria, Forestale, Stradale, Ferroviaria, Postelegrafonica e Portuale. Alla Milizia ordinaria appartenevano la Milizia Confinaria, quella Coloniale e la Milizia Universitaria, che aveva compiti d’istruzione premilitare. Nel ’30 vennero aggiunte la Milizia per la difesa contraerea (prima D.A.T., poi DiCat) e la Milizia Marittima (MilMart). Vi erano ufficiali in servizio permanente effettivo, ufficiali inclusi nei quadri (non abitualmente in servizio, ma richiamabili) e nella riserva. Il Comando generale provvedeva alla nomina degli ufficiali. Questa la struttura territoriale ed i rispettivi incaricati di comando :
- Zona (Divisione) ispettore generale di zona poi luogotenente generale (generale di Divisione)
- Gruppo di Legioni (Brigata) console generale MVSN fascista (generale di Brigata)
- Legione (Reggimento) console (colonnello)
- Coorte (Battaglione) seniore (maggiore)
- Centuria (Compagnia) centurione (capitano)
- Manipolo (Plotone) capomanipolo (tenente)
- Squadra (Squadra) caposquadra (sergente)
Corrispondenza tra i gradi
Regio Esercito | MVSN Allegato A – Art. n° 8 R.D. n° 832 dell’8 marzo 1923 G.U.R.d’I. n° 98 del 26 aprile 1923 | MVSN R.D.L. n° 967 del 15 marzo 1923 G.U.R.d’I. n° 112 del 14 maggio 1923 | MVSN Art. n° 5 circolare n° 150 del 16 agosto 1936 | Distintivo Allegato B – Art. n° 11 R.D. n. 832 dell’8 marzo 1923 G.U.R.d’I. n° 98 del 26 aprile 1923 | Distintivo Art. n° 5 circolare n° 150 del 16 agosto 1936 |
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Ufficiali Generali | |||||
Primo Maresciallo dell’Impero | Primo caporale d’onore | ||||
Maresciallo d’Italia | caporale d’onore | Sulla manica sinistra della giubba o della camicia, al di sopra del gomito, il corrispondente distintivo di grado in uso nell’Esercito ma capovolto e ricamato in seta rossa, e dentro l’angolo il fascio littorio ricamato in oro | |||
generale d’armata | primo comandante generale | comandante generale | 1 aquila romana d’oro con fascio littorio sormontata da 3 stellette d’oro, ricamato su rettangolo (cm 3,5 x 7,5) di tessuto d’argento circondato da trecciola in oro | ||
generale di corpo d’armata | comandante generale | comandante generale | Luogotenente generale capo di stato maggiore | come sopra | |
generale di divisione | ispettore generale di zona | luogotenente generale | luogotenente generale | come sopra, con 2 stellette d’oro
| |
generale di brigata | MVSN fascista console generale | console generale | console generale | come sopra, con 1 stelletta d’oro | |
Ufficiali Superiori | |||||
colonnello | console | console | console | 1 fascio littorio ricamato in oro in campo rosso sormontato da 1 stella d’oro, tutto in un rettangolo (cm 3 x 7 ) circondato da trecciola in oro | |
tenente colonnello | primo seniore | ||||
maggiore | seniore | seniore | seniore | 1 galloncino orizzontale d’oro alto 2 cm e 1 galloncino orizzontale d’oro alto 5 mm, lunghi 12 cm, disposti parallelamente alla distanza di 5 mm l’uno dall’altro | |
Ufficiali Inferiori | |||||
capitano | centurione | centurione | centurione | come sopra ma con 3 galloncini | |
Ufficiali Inferiori – Subalterni | |||||
tenente | capomanipolo | capomanipolo | capomanipolo | come sopra ma con 2 galloncini | |
sottotenente | sottocapomanipolo | ||||
Marescialli | |||||
maresciallo maggiore | primo aiutante | ||||
maresciallo capo | aiutante capo | ||||
maresciallo ordinario | aiutante | ||||
Sergenti | |||||
sergente maggiore | caposquadra | primo caposquadra | |||
sergente | caposquadra | caposquadra | 1 galloncino orizzontale di argento alto 5 mm e lungo 12 cm | ||
sergente | vicecaposquadra | 1 galloncino orizzontale in panno rosso alto 5 mm e lungo 12 cm | |||
Graduati | |||||
caporal maggiore | vicecaposquadra | ||||
caporale | camicia nera scelta | ||||
Truppa | |||||
appuntato | camicia nera | ||||
soldato | camicia nera | camicia nera |
Fonti Wikipedia
9.19
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