Descrizione
Medaglia a croce per la QUARTA ARMATA , regio esercito italiano, marcata FASSINO Torino , prima guerra mondiale WWI, 1915 1918 , con la coroncina smaltata originale applicata al nastrino.
La medaglia fu realizzata per coloro che avevano preso parte con la quarta armata alla Grande Guerra, e questo esemplare realizzato da Fassino recante la coroncina smaltata sul nastro, è la versione più ricercata. Al diritto decorata da smalti policromi, in perfette condizioni. Al recto GUERRA 1915 1918, al centro, e sul braccio inferiore troviamo impresso il marchio del produttore L.FASSINO – TORINO – Depositato
In condizioni eccellenti , come evidenziato dalle fotografie allegate.
MATERIALE : Metallo smaltato
MISURE : mm. 50 x 50 circa
MARCHIO : L.FASSINO Torino
NOTIZIE
Il “IV Corpo d’armata” traeva la sua origine dal “IV Grande comando militare”, costituito il 25 marzo 1860 con sede a Bologna, con funzioni prevalentemente territoriali, in grado di trasformarsi in comando di corpo d’armata in caso di guerra; la sua giurisdizione si estendeva su un territorio compreso tra i fiumi Panaro e Tavollo. , sotto la sua giurisdizione si trovava il territorio tra i fiumi Panaro e Tavollo. Il comando del “IV Grande comando militare” venne affidato al Tenente generale Domenico Cucchiari, avvicendato poi dal Tenente generale Enrico Cialdini
Trasformato in Comando IV Corpo d’armata mobilitato nel 1860-1861 e nel 1866 venne soppresso nel 1867 e le divisioni di appartenenza divennero autonome.
Il 15 agosto 1870 per la campagna di Roma, venne costituito il 4º Corpo d’Esercito al comando del Tenente generale Raffaele Cadorna, sciolto il 9 ottobre e trasformato nel gennaio 1871 nel Comando generale dell’Esercito in Roma, posto al comando del Tenente generale Umberto di Savoia, principe di Piemonte, futuro Re d’Italia.
Nel 1873 il Comando generale dell’Esercito in Roma venne sciolto e al suo posto venne creato il IV Comando generale e trasferito a Firenze.
All’atto dell’istituzione dei comandi di corpo d’armata, con decreto 22 gennaio 1877 al IV Comando generale subentra, il 22 marzo 1877, il IV Corpo d’Armata, che, trasferito a Piacenza e poi nel 1888 a Genova, mantenne tale denominazione fino all’Armistizio dell’8 settembre 1943, eccetto che durante la prima e la seconda guerra mondiale, quando, tra il 1915 e il 1919 e poi tra il 1940 e l’8 settembre 1943 assunse la denominazione di Comando IV Corpo d’armata mobilitato. Nel corso degli anni la sede del comando è stata Firenze, Piacenza, Genova, Bologna, Verona e Bolzano.
Allo scoppio della prima guerra mondiale il IV corpo d’armata (o Quarta Armata da cui la dicitura al recto della medaglia coniata da Fassino con la coroncina per il Corpo d’Armata) era al comando del generale Mario Nicolis di Robilant che lo condusse alla conquista del Monte Nero. Nel corso del conflitto il IV Corpo combatte sul fronte dell’Isonzo e nella battaglia di Caporetto copriva il fianco settentrionale della 2ª Armata italiana tra il Monte Rombon e Dolje. Le difese italiane vennero rapidamente travolte e la rapida avanzata tagliò la linea di ritirata del IV Corpo d’armata, con la maggior parte degli uomini e del materiale del IV Corpo d’armata catturati dalle truppe degli Imperi Centrali e il IV Corpo d’armata non venne ricostituito fino alla fine della guerra.
Al termine del conflitto, tra il 1919 e il 1926, trasferita la sede del comando a Bologna, la denominazione è stata IV Corpo d’Armata di Bologna. Dopo avere trasferito la sua sede comando, prima per un breve periodo a Verona e poi a Bolzano, tra il 1926 e il 1940 la sue denominazione è stata Corpo d’Armata di Verona (IV) e poi IV Corpo d’Armata di Bolzano (IV) dopo il trasferimento definitivo a Bolzano.
All’entrata in guerra dell’Italia nel corso della secondo conflitto mondiale, inquadrato nella 4ª Armata del generale Alfredo Guzzoni, il IV Corpo d’armata, al comando del Generale di corpo d’armata Camillo Mercalli, inquadrava le divisioni “Sforzesca” “Assietta” e “Parma” e venne impiegato all’inizio delle ostilità contro la Francia nel giugno 1940 sul fronte alpino occidentale, partecipando dal 21 al 25 giugno alle operazioni nel settore di Monginevro e nella conca di Briançon. Al 10 giugno 1940 era supportato dalla 40ª Squadriglia Ricognizione per l’Aviazione Ausiliaria per l’Esercito. Dopo l’armistizio di Villa Incisa, nel 1941 il IV Corpo d’armata venne trasferito in Albania, dove il 29 novembre 1941 il generale Camillo Mercalli venne avvicendato al comando della grande unità dal generale di corpo d’armata Carlo Spatocco, prendendo parte alle operazioni sul fronte greco-albanese. Terminate le operazioni contro la Grecia, nel 1942 e nel 1943, il IV Corpo d’armata rimane in Albania con compiti di presidio e di ordine pubblico. Alla data dell’armistizio dell’8 settembre 1943 il IV corpo d’armata operava in seno alla 9ª Armata del generale Renzo Dalmazzo, era schierato in Albania, con Quartier generale a Durazzo, ed era composto dalla divisione fanteria “Perugia” comandata dal generale Ernesto Chiminello), dalla divisione fanteria “Parma” comandata dal generale Enrico Lugli, dalla divisione motorizzata “Brennero” comandata dal generale Aldo Princivalle e varie unità minori.
In quel giorno il generale Carlo Spatocco si trovava ad Argirocastro presso il comando della 151ª Divisione fanteria “Perugia” per concordare l’inizio di un’operazione antipartigiana con il comandante della divisione, generale Chiminello, ed apprese dell’armistizio dalla radio solo al suo ritorno a Durazzo e in seguito alle vicende che seguirono la proclamazione dell’armistizio il IV Corpo d’Armata venne sciolto, mentre un tragico destino attendeva il suo comandante, generale Spatocco, che fatto prigioniero dai tedeschi il 21 settembre e trasferito dapprima in Germania e poi presso il Campo di concentramento in Polonia, avendo deciso all’inizio del 1945 l’Alto Comando della Wehrmacht l’evacuare dei campi di concentramento dai prigionieri di guerra italiani, trasferendoli a tappe forzate a Luckenwalde, una località a sud di Berlino, stremato da una lunga marcia, fu ucciso da un milite delle SS il 31 gennaio 1945.
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