Descrizione
Xilografia a firma Adolfo de Carolis , ADC , raffigurante DANTE ALIGHIERI , realizzata nel 1920 a commemorazione del sesto centenario della morte del sommo poeta avvenuta nel 1321, come dalle iscrizioni: “A lui MCCCXXI – Adolfo De Carolis incise MCMXX“.
Di questa xilografia se ne conoscono due versioni, sempre a firma Adolfo de Carolis, ma una anziché riportare DANTE ALIGHIERI riporta la dicitura DANTES ADRIACUS e fu fatta modificare da Gabriele d’Annunzio con esplicita richiesta al de Carolis, come possiamo leggere in basso PER LA CITTA’ DI VITA E PER GABRIELE D’ANNUNZIO ADOLFO DE CAROLIS PICENO INCISE MCMXX . Il Vate la donava a personaggi , enti pubblici italiani, in occasione di specifiche cerimonie o commemorazioni, alle quali egli stesso presenziava (La città di vita di cui si parla è Fiume)
Dante è raffigurato frontalmente, a mezzo busto, con lo sguardo fisso davanti a sé e il capo cinto d’alloro, dopo aver concluso la stesura della Divina Commedia. Le mani sono incrociate sopra agli ultimi versi della Terza Cantica ( “A l’alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e ‘l velle, sì come rota ch’igualmente è mossa”). In primo piano, sullo scrittoio, sono collocati altri due libri: il Convivio, alla destra del poeta, e la Vita Nova, alla sua sinistra. Sullo sfondo, tre arcate chiudono la scena a simboleggiare le tre cantiche: quella di sinistra, immersa nel buio, rappresenta l’Inferno, quella centrale, coperta dal volto del poeta, il Purgatorio, e quella di destra, imbevuta di luce e con una lucerna accesa (simbolo della Sapienza), il Paradiso.
Stampata presso EDITORI ALFIERI & LACROIX, ROMA. La firma ADOLFO DE CAROLIS INCISE MCMXX è posta all’angolo basso destro.
La xilografia misura cm. 48 x 68 circa, presenta un paio di macchie di umidità lungo il bordo laterale destro (per chi la guarda) ed alcuni lievi strappi di cui uno riparato sommariamente (vedi le foto allegate), tuttavia è in buone condizioni generali.
Le immagini in oggetto sono usate solo come campione per mostrare le due versioni della xilografia
Adolfo de Carolis
Adolfo De Carolis (Montefiore dell’Aso, 6 gennaio 1874 – Roma, 7 febbraio 1928) è stato un pittore, incisore, illustratore, xilografo e fotografo.
Protagonista dell’arte italiana idealista e simbolista fra Ottocento e Novecento, De Carolis ha influito in modo determinante negli sviluppi formativi del gusto floreale, operando in egual misura anche nei campi dell’illustrazione, della pittura e della fotografia. Mentre è problematica la sua collocazione nel contesto liberty, nel quale viene frequentemente collocato dalla critica. La sua fede artistica nella tradizione rinascimentale ed ermetica viene, infatti, da lui opposta polemicamente contro le bizzarrie organicistiche dell'”arte nuova”, come appare in particolare in un articolo sul Leonardo dopo una visita alla Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902. La sua opera esibisce piuttosto un’evoluzione dell’estetica preraffaellita, fortemente condizionata da modelli e stilemi del giapponismo, da un lato, e da un inquieto formalismo di stampo michelangiolesco, dall’altro.
De Carolis ha collaborato con grandi letterati, illustrando con disegni e xilografie opere di Gabriele D’Annunzio e di Giovanni Pascoli, con una maniera grafica inconfondibile, decorativamente organica tanto all’architettura tipografica quanto ai contenuti.
Per approfondimenti sull’artista Adolfo de Carolis , fonte Wikipedia
9.19
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