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OLIMPIADE Roma 1960 – XVII edizione

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Giochi olimpici dell’era moderna , dall’olimpiade di Atene passando per Los Angeles, Londra, Roma … sono un evento sportivo quadriennale che prevede la competizione tra i migliori atleti del mondo in quasi tutte le discipline sportive praticate nei cinque continenti.

Essi, pur essendo comunemente chiamati anche Olimpiadi, non sono da confondere con l’Olimpiade: quest’ultima indica l’intervallo di tempo di quattro anni che intercorre tra un’edizione dei Giochi olimpici e la successiva. Per questo, anche se i Giochi del 1916, 1940 e 1944 non sono stati disputati, si è continuato a conteggiare le Olimpiadi, cosicché i Giochi di Rio de Janeiro 2016 sono stati la trentunesima edizione.

Il nome Giochi olimpici è stato scelto per ricordare i Giochi olimpici antichi che si svolgevano nell’Antica Grecia presso la città di Olimpia, nei quali si confrontavano i migliori atleti greci. Il barone Pierre de Coubertin alla fine del XIX secolo ebbe l’idea di organizzare dei giochi simili a quelli dell’antica Grecia, e quindi preclusi al sesso femminile, ma su questo punto non venne ascoltato. Le prime Olimpiadi dell’era moderna si svolsero ad Atene nel 1896. A partire dal 1924, vennero istituiti anche dei Giochi olimpici specifici per gli sport invernali. In più, esistono anche le Paralimpiadi, competizioni fra persone disabili. A partire dal 1994 l’edizione invernale non si tiene più nello stesso anno dell’edizione estiva, ma sfasata di due anni.

La bandiera olimpica, uno dei simboli più riconosciuti al mondo, raffigura cinque anelli intrecciati in campo bianco, che simboleggiano i cinque continenti. I colori scelti sono presenti nelle bandiere di tutte le nazioni, quindi la loro combinazione simboleggia tutti i Paesi, mentre l’intreccio degli anelli rappresenta l’universalità dello spirito olimpico.

Le regole e le linee guida per l’organizzazione dei giochi olimpici (sia quelli estivi che quelli invernali), compreso come deve essere il simbolo delle Olimpiadi, quale deve essere la bandiera e il motto, sono contenuti nella Carta Olimpica, un documento ufficiale composto da 6 capitoli e 61 paragrafi, nei quali si spiegano i valori del Movimento olimpico, come si celebrano, si organizzano e si amministrano i giochi olimpici.

STORIA

I primi giochi olimpici si svolsero nel 776 a.C. ad Olimpia, in Grecia. All’inizio era essenzialmente una manifestazione locale e veniva disputata unicamente un’antica gara di corsa. Successivamente si aggiunsero altri sport e i Giochi arrivarono a comprendere corsa, pugilato, lotta e pentathlon. Da quel momento in poi, i Giochi divennero lentamente sempre più importanti in tutta la Grecia antica, raggiungendo l’apice nel VI secolo a.C. e nel V secolo a.C. Le Olimpiadi avevano anche un’importanza religiosa, in quanto si svolgevano in onore di Zeus, una statua del quale si trovava ad Olimpia. Il numero di gare crebbe a venti, e le celebrazioni si estendevano su più giorni. I vincitori delle gare erano ammirati e immortalati. I Giochi si tenevano ogni quattro anni e il periodo della celebrazione divenne noto come Olimpiade. Per tutta la durata dei giochi (cinque giorni) venivano sospese le guerre in tutta la Grecia: questa era chiamata tregua olimpica. I Greci usavano le Olimpiadi anche come metodo per contare gli anni. Anche oggi si svolgono ogni 4 anni.

La partecipazione era riservata a greci liberi che potessero vantare antenati greci. La necessità di dedicare molto tempo agli allenamenti comportava che solo i membri delle classi più facoltose potessero prendere in considerazione di partecipare. Venivano esclusi dalla partecipazione gli schiavi, i barbari, gli assassini, i sacrileghi e le donne.

I Giochi persero gradualmente importanza con l’aumentare del potere Romano in Grecia. Sorsero problemi legati alla corruzione all’interno delle competizioni sportive, nonché problemi legati alla sicurezza delle manifestazioni.

L’avvento del cristianesimo ebbe un’influenza determinante sul declino dei Giochi e la loro estinzione. Quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano, i vescovi e scrittori cristiani, palesarono la loro avversione per le celebrazioni e i riti pagani e la loro repulsione nei confronti dell’agonismo. I Padri della Chiesa in numerosi scritti esortano i cristiani a resistere alle infatuazioni dei ludi agonali: sant’Agostino deprecò con toni aspri gli spettacoli atletici. Fu così che nel 393 d.C., sulla scia della strage di Tessalonica (avvenuta tre anni prima), dietro l’influenza del vescovo di Milano Ambrogio, l’imperatore Teodosio li vietò, ponendo fine a una storia durata più di 1000 anni.

La memoria degli antichi Giochi olimpici rimase viva, esercitando fascino ed inducendo, nell’Età moderna, a dei revival: già nel XVII secolo, si teneva in Inghilterra un festival sportivo che prendeva proprio il nome dalle Olimpiadi. Nei secoli seguenti eventi simili vennero organizzati in Francia e in Grecia, ma si trattava di manifestazioni su piccola scala e sicuramente non internazionali. Questo era il caso al tempo della Rivoluzione francese quando si svolsero le Olimpiadi della Repubblica nel 1796, 1797 e 1798. L’interesse nella rinascita dei Giochi olimpici crebbe quando le rovine dell’antica Olimpia vennero scoperte dagli archeologi tedeschi alla metà del XIX secolo.

Contemporaneamente un barone francese, Pierre de Coubertin, cercava una spiegazione alla sconfitta francese nella guerra franco-prussiana (1870-1871). Giunse alla conclusione che i francesi non avevano ricevuto un’educazione fisica adeguata, e si impegnò per migliorarla. De Coubertin voleva anche trovare un modo di avvicinare le nazioni, di permettere ai giovani del mondo di confrontarsi in una competizione sportiva, piuttosto che in guerra. La rinascita dei Giochi avrebbe permesso di raggiungere entrambi gli obiettivi.

Nel 1892, durante il quinto anniversario dell’Unione delle società francesi degli sport atletici, De Coubertin chiese il rilancio dei Giochi olimpici, ma senza molto successo. De Coubertin presentò ancora una volta in pubblico le sue idee nel giugno 1894 durante un congresso presso l’università della Sorbona a Parigi. Il 23 giugno, ultimo giorno del congresso, venne deciso che i primi Giochi olimpici dell’era moderna si sarebbero svolti nel 1896 ad Atene, in Grecia, la terra dove erano nati in antichità. Fu fondato il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) per organizzare l’evento, sotto la presidenza del greco Demétrios Vikélas.

Le prime Olimpiadi dell’era moderna furono un successo. Con 241 atleti, fu per l’epoca il più grande evento sportivo internazionale mai organizzato. La Grecia chiese di diventare sede permanente di tutti i futuri Giochi olimpici, ma il CIO decise che le Olimpiadi avrebbero dovuto essere organizzate di volta in volta in una nazione diversa. Le seconde Olimpiadi furono assegnate a Parigi, Francia

Giochi della XVII Olimpiade di ROMA – 1960

Giochi della XVII Olimpiade, noti anche come Roma ’60, si sono svolti a Roma, in Italia, dal 25 agosto all’11 settembre 1960. Roma si era già aggiudicata l’organizzazione dei Giochi Olimpici del 1908, ma a seguito dell’eruzione del Vesuvio del 1906 rinunciò a tale evento, cedendo l’onore dell’organizzazione alla città di Londra. In precedenza soltanto un’altra città italiana era stata sede di evento olimpico: Cortina d’Ampezzo nel 1956 con i VII Giochi olimpici invernali.

La scelta di Roma come città ospitante l’olimpiade, è stata presa dal Comitato Olimpico Internazionale riunitosi il 15 giugno 1955 a Parigi. Le altre città candidate erano: Losanna, Detroit, Budapest, Bruxelles, Città del Messico e Tokyo. Per questa edizione della olimpiade, Roma ha avuto la meglio nell’ultimo ballottaggio contro la città di Losanna. In occasione dei grandi lavori realizzati per adeguare Roma ad accogliere i Giochi, molti artisti, tra cui Mario Mafai, Afro e Giuseppe Capogrossi, raccontarono nei loro dipinti la città nei suoi mutamenti. I più importanti architetti dell’epoca, tra cui Adalberto Libera, Luigi Moretti e Pier Luigi Nervi, lavorarono alla realizzazione del Villaggio Olimpico, nei pressi dello Stadio Flaminio.

La fiamma olimpica attraversò l’Egeo e la Magna Grecia richiamando alla memoria i campioni dell’antichità. Alla vigilia della inaugurazione gli atleti si riunirono in Piazza San Pietro per ricevere la benedizione di Giovanni XXIII. Il giuramento fu pronunciato da Adolfo Consolini, che in quell’occasione stabilì il record assoluto di partecipazioni olimpiche (quattro).

Gli iscritti all’olimpiade di Roma furono oltre cinquemila (5393) e le Nazioni partecipanti ottantaquattro. Il bel tempo aiutò il raggiungimento di buoni risultati tecnici, basti pensare ai venti primati olimpici e ai quattro primati mondiali migliorati nell’atletica leggera maschile e ai dodici olimpici e tre mondiali in quella femminile. Nelle gare veloci, dopo trent’anni di predominio gli statunitensi persero l’oro sui 100 metri consegnandolo al primatista tedesco Armin Hary; nella distanza doppia per la prima volta prevalse un mediterraneo, Livio Berruti, che eguagliò il record mondiale; nel salto in alto apparve il sovietico Valeri Brumel, che con la tecnica ventrale risulterà uno dei migliori esponenti in assoluto della disciplina; nella velocità femminile si mise in luce Wilma Rudolph (oro nei 100 metri piani, 200 metri piani e staffetta 4 x 100 metri) colpita da poliomielite nella prima infanzia e ricca di talento e volontà.

Lo stesso trend si ebbe nel nuoto, con tre record mondiali in campo maschile e quattro in quello femminile e con un dominio complessivo degli australiani e degli statunitensi. Miglioramenti tecnici si ebbero anche nel sollevamento pesi, dove proseguì la supremazia della scuola dell’Europa orientale, e nel ciclismo su pista, dove gli italiani si misero in evidenza. La disputa della prima medaglia d’oro risultò fatale al venticinquenne ciclista danese Knud Enemark Jensen che durante la cronometro a squadre crollò in terra colpito da un’insolazione. Nella scherma, gli atleti sovietici si inserirono nella spartizione delle medaglie rompendo la tradizionale egemonia latina; l’introduzione del fioretto elettrico premiò qualità come la resistenza degli atleti a scapito dell’eleganza e dell’astuzia.

Nella ginnastica si assistette al consueto dominio dello squadrone sovietico, contrastato efficacemente solo dai sorprendenti ginnasti giapponesi, che misero al collo ben quattro ori. Venne scalfito, invece, il mito dell’invincibilità dei mediorientali nella lotta, dato che sia nella lotta libera sia in quella greco-romana le medaglie furono maggiormente ripartite fra occidentali, orientali e mediorientali. L’Olimpiade di Roma vide sfumare altre consuetudini come quella della vittoria dell’India nell’hockey su prato e quella dell’imbarcazione statunitense nell’otto del canottaggio; nel primo caso fu il Pakistan ad arrecare la prima delusione agli indiani, mentre nel secondo caso furono i tedeschi, in forte ascesa in questa disciplina, a soffiare l’oro agli statunitensi.

Una particolarità riguarda il cronometraggio, che solo in questa occasione non fu effettuato dalla Omega SA, ma dalla Federazione Italiana Cronometristi, con la presenza di 82 cronometristi provenienti da quasi tutta Italia (uno di questi, era il futuro scrittore Luciano De Crescenzo) e che hanno rilevato e certificato le prestazioni degli atleti e i record nelle gare di atletica, nuoto, ciclismo, canottaggio, pugilato e sport equestri. Alcune apparecchiature “storiche” utilizzate nell’occasione sono conservate presso la sede della FICr a Roma e presso il Museo del Cronometraggio a Bari.

Per la prima volta, inoltre, ai Giochi Olimpici di Roma, la televisione coprì buona parte del programma di gare; la Rai produsse 106 ore di trasmissione, riprodotte (prima volta per un’Olimpiade estiva dopo Cortina 1956) in tutta Europa in Eurovisione, una quantità notevole considerata l’esistenza, comune praticamente in tutta Europa, di un solo canale. In America, la statunitense CBS, la canadese CBC e Telesistema Mexicano trasmisero un certo numero ore montando da Roma alcuni eventi, inviando poi tutto a Londra e da lì al continente. Grande successo di critica e pubblico in tutto il mondo anche per il film ufficiale sull’evento La grande Olimpiade, prodotto dall’Istituto Luce e diretto dal regista documentarista Romolo Marcellini, che ottenne una nomination all’Oscar nel 1962 e il premio d’oro al Festival di Mosca.

Strutture

Per i Giochi della XVII Olimpiade , di Roma, furono utilizzati i seguenti impianti sportivi. Alcune strutture vennero realizzate in modo temporaneo per ospitare alcune delle gare in programma (come ad esempio la ginnastica alle Terme di Caracalla). La capacità degli impianti permanenti, realizzati per l’olimpiade di Roma o ristrutturati per l’evento e a tutt’oggi funzionanti, è riferita alla capienza del periodo olimpico e non a quella attuale che potrebbe aver subito variazioni (come ad esempio lo Stadio Olimpico progettato allora per ospitare 90.000 spettatori e sceso a 73.261 spettatori attuali dopo la ristrutturazione del 2009).

StadioComuneSportInaugurazioneCapacitàNote
Basilica di MassenzioRomaLotta5 300Tribune provvisorie per l’evento
Campo di Tiro a volo LazioRomaTiro19602 000
Centro Militare di EquitazioneMontelibrettiPentathlon moderno
Circolo del Golf Roma AcquasantaRomaPentathlon moderno
Circuito di GrottarossaRomaCiclismo8 000Tribune provvisorie per l’evento
Circuito di via Cristoforo ColomboRomaCiclismo7 500Tribune provvisorie per l’evento
Golfo di NapoliNapoliVela
Lago AlbanoCastel GandolfoCanoa/Kayak
Canottaggio
8 000Tribune provvisorie per l’evento
Palazzetto dello SportRomaPallacanestro
Sollevamento pesi
19575 600
Palazzo dei CongressiRomaScherma
Pentathlon moderno
1954Tribune provvisorie per l’evento
Palazzo dello SportRomaPallacanestro
Pugilato
196015 000Ristrutturato nel 2003
Piazza di SienaRomaEquitazione15 000
Piscina delle RoseRomaPallanuoto19572 000
Poligono di CesanoRomaTiro
Poligono OlimpicoRomaTiro
Pentathlon moderno
1960Ricostruito sull’area dove sorgeva il vecchio Poligono di Tiro Umberto I
Pratoni del VivaroRocca di PapaEquitazione
Stadio AdriaticoPescaraCalcio195521 000
Stadio ArdenzaLivornoCalcio193425 000
Stadio ComunaleFirenzeCalcio193460 000Ristrutturato per il Campionato mondiale di calcio 1990
Stadio ComunaleGrossetoCalcio195618 000
Stadio ComunaleL’AquilaCalcio192920 000
Stadio FlaminioRomaCalcio195942 000Ristrutturato per il Sei Nazioni
Stadio FuorigrottaNapoliCalcio195990 000Ristrutturato per il Campionato mondiale di calcio 1990
Stadio dei MarmiRomaHockey su prato193615 000
Stadio del NuotoRomaNuoto
Tuffi
Pallanuoto
Pentathlon moderno
195920 000Ristrutturato per i Campionati mondiali di nuoto 2009
Stadio OlimpicoRomaCerimonia di apertura
Cerimonia di chiusura
Atletica leggera
Equitazione
195390 000Ristrutturato per il Campionato mondiale di calcio 1990
Terme di CaracallaRomaGinnastica5 300Tribune provvisorie per l’evento
Velodromo OlimpicoRomaCiclismo
Hockey su prato
196020 000Demolito nel 2008

Nazioni partecipanti , medagliere all’Olimpiade di Roma

Nazioneoro argentobronzototale
Unione Sovietica Unione Sovietica432931103
Stati Uniti Stati Uniti34211671
Italia Italia13101336
Germania Germania Unita12191142
Australia Australia88622
Turchia Turchia7209
Ungheria Ungheria68721
Giappone Giappone47718
Polonia Polonia461121
Cecoslovacchia Cecoslovacchia3238
Romania Romania31610
Gran Bretagna Gran Bretagna261220
Danimarca Danimarca2316
Nuova Zelanda Nuova Zelanda2013
Bulgaria Bulgaria1337
Svezia Svezia1236
Finlandia Finlandia1135
Austria Austria1102
Jugoslavia Jugoslavia1102
Pakistan Pakistan1012
Norvegia Norvegia1001
Etiopia Etiopia1001
Grecia Grecia1001
Svizzera Svizzera0336
Francia Francia0235
Belgio Belgio0224
Iran Iran0134
Olanda Olanda0123
Sud Africa Sud Africa0123
Argentina Argentina0112
Egitto Egitto0112
Ghana Ghana0101
Canada Canada0101
Singapore Singapore0101
Portogallo Portogallo0101
India India0101
Marocco Marocco0101
Taiwan Taiwan0101
Antille Antille Occidentali0022
Brasile Brasile0022
Spagna Spagna0011
Messico Messico0011
Iraq Iraq0011
Venezuela Venezuela0011

Fonti Wikisport , Wikipedia