Descrizione
Foto probabilmente inedita di un anziano UMBERTO I Re d’Italia, con dedica autografa della Regina MARGHERITA scritta di pugno dalla consorte reale, nel 1901. La foto è di enormi dimensioni, misura circa cm.66 x 25 e ritrae il monarca savoiardo in eleganti abiti civili da passeggio, con indosso un bel berretto tipo Borsalino di colore bianco, come bianchi erano i suoi capelli ed i suoi magnifici baffi. La fotografia è applicata su un cartoncino rigido dove alla base della stessa leggiamo la dedica che la Regina Margherita volle aggiungere per ricordo e che recita così
Ricordo di un uomo che aveva il cuore onesto e l’anima generosa,
di un Re che è sempre stato leale verso il suo popolo
Margherita 24 Novembre 1901 Stupinigi
La foto con dedica di UMBERTO I ai sali d’argento, è realizzata e stampata da Giugoni & Bossi – Milano , come si può determinare dal timbro in rilievo a secco, apposto all’angolo inferiore destro. Il tutto inserito in una cornice assolutamente originale d’epoca e coeva alla foto, in legno di colore azzurro savoia, con il cartiglio al retro riportante il nome del corniciaio FABBRICA CORNICI E PASSEPARTOUT – M.MARCHISIO – TORINO
In ottime condizioni, senza vetro protettivo, cornice e foto con lievi segni del tempo ma con la dedica ben fruibile, per un insieme straordinario e molto raro.
MISURE : foto cm.66 x 25 , cornice cm.86 x 44
MATERIALE : fotografia ai sali d’argento, cornice in legno
MARCHIO/PRODUTTORE : Giugoni & Bossi , Marchisio
Notizie
UMBERTO I di Savoia Re d’Italia
Umberto I di Savoia (Umberto Rainerio Carlo Vittorio Emanuele Giovanni Maria Ferdinando Eugenio di Savoia; Torino, 14 marzo 1844 – Monza, 29 luglio 1900) è stato Re d’Italia dal 1878 al 1900. Figlio di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, e di Maria Adelaide d’Austria, regina del Regno di Sardegna, morta nel 1855, il suo regno fu contrassegnato da diversi eventi, che produssero opinioni e sentimenti opposti.
Il monarca viene ricordato positivamente da alcuni per il suo atteggiamento dimostrato nel fronteggiare sciagure come l’epidemia di colera a Napoli del 1884, prodigandosi personalmente nei soccorsi (perciò fu soprannominato “Re Buono”), e per la promulgazione del cosiddetto codice Zanardelli, che apportò alcune innovazioni nel codice penale, come l’abolizione della pena di morte.
Da altri fu duramente avversato per il suo rigido conservatorismo (inaspritosi negli ultimi anni del regno), il suo indiretto coinvolgimento nello scandalo della Banca Romana, l’avallo alle repressioni dei moti popolari del 1898 e l’onorificenza concessa al generale Fiorenzo Bava Beccaris per la sanguinosa azione di soffocamento delle manifestazioni del maggio dello stesso anno a Milano, azioni e condotte politiche che gli costarono almeno tre attentati nell’arco di 22 anni, fino a quello che a Monza, il 29 luglio 1900, per mano dell’anarchico Gaetano Bresci, gli sarà fatale.
Proprio dagli anarchici, Umberto I ricevette il soprannome di “Re Mitraglia”. Fu anche il destinatario di uno dei biglietti della follia di Friedrich Nietzsche. Da Umberto I prende il nome l’omonimo stile artistico e architettonico
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Fonte degli articoli : Wikipedia
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