Le forze coloniali
Ordinamento militare generale della Libia
La Libia é stata retta, ora con due Governi separati della Tripolitania e della Cirenaica, ora con un Governo unico. Sin dal gennaio del 1914 era stato costituito un R. Corpo di truppe coloniali per la Tripolitania e la Cirenaica, informato al criterio che, pur rimanendo unico l’ordinamento generale della Libia, ciascuna delle due colonie disponesse in effetti di un proprio corpo di truppe. In base all’ordinamento generale i reparti erano costituiti in maggioranza di elementi indigeni, inquadrati da ufficiali italiani, e in minoranza di elementi nazionali volontari.
Nell’agosto del 1914 e nell’aprile del 1915 era stata anche autorizzata, tanto in Cirenaica quanto in Tripolitania, la costituzione di bande irregolari. Al termine della prima guerra mondiale, novembre 1918, le due colonie libiche, della Tripolitania e della Cirenaica, erano rette da Governi separati e indipendenti, facenti capo, come tutte le altre colonie, al Ministero delle Colonie. Ognuna delle due colonie aveva, per la parte militare, un proprio comandante, dipendente dal rispettivo Governatore.
Nel giugno 1919 veniva promulgato uno statuto per la Tripolitania, e nell’ottobre dello stesso anno identico statuto veniva promulgato per la Cirenaica. In base a tale statuto gli indigeni delle due colonie venivano parificati nei diritti e nei doveri ai cittadini italiani, sancendo però il principio della non obbligatorietà del servizio militare per gli indigeni, per i quali era ammesso soltanto l’arruolamento volontario.
Il Corpo coloniale per la Tripolitania e per la Cirenaica avrebbe dovuto comprendere circa 25.000 uomini, dei quali circa 14.000 in Tripolitania e 11.000 in Cirenaica. Armamento: il fucile o moschetto mod. 1891, pezzi di piccolo calibro, bombe.
Nel 1923 i Corpi delle truppe coloniali della Tripolitania e della Cirenaica furono ordinati nel modo che segue
Tripolitania. Il R. Corpo coloniale comprendeva:
a) Comandi. Vi era il comando del R. Corpo, dal quale dipendevano:
un comando delle truppe del sud tripolitano e un comando della zona orientale
il comando di cavalleria
il comando di artiglieria
il comando del genio
le direzioni dei singoli servizi
b) Truppe. Ve ne erano nazionali e indigene, ordinate in:
1 divisione carabinieri, con scuola allievi zaptiè per libici ed eritrei; aveva il compito di provvedere al servizio di polizia e d’istituto nel territorio mediante compagnie, tenenze e stazioni
2 battaglioni cacciatori, composti di truppe nazionali volontarie
6 battaglioni indigeni libici, impiegati essenzialmente come unità mobili
6 battaglioni eritrei misti, impiegati anch’essi come unità mobili
1 legione libica della Milizia, su 2 coorti
1 squadriglia di autoblindomitragliatrici
1 deposito coloniale (comprendeva 1 comando, 1 compagnia e tappa per truppe nazionali, 1 compagnia e tappa per truppe indigene, 1 plotone invalidi, 1 musica, 1 ufficio imbarchi)
4 gruppi sahariani (erano unità di fanteria libica montata su mehara e cammelli, incaricate di provvedere al servizio di polizia e sorveglianza all’interno, specialmente nelle zone desertiche)
7 squadroni savari (erano unità di cavalleria libica, con salmerie cammellate, impiegate come cavalleria ordinaria)
1 squadrone spahis (era una unità di cavalleria libica, equipaggiata e addestrata all’indigena, e incaricata normalmente del servizio di polizia)
3 batterie libiche someggiate, impiegate come unità mobili
4 compagnie cannonieri, ciascuna con un numero vario di sezioni da posizione per l’armamento dei fortini
3 compagnie del genio, comprendenti zappatori, minatori, telegrafisti e specialisti
1 sezione radiotelegrafisti, incaricata di gestire la rete radiotelegrafica della colonia
Vi erano inoltre come truppe irregolari
1 gruppo di polizia a cavallo irregolare
2 gruppi ausiliari irregolari
1 gruppo sahariano irregolare
c) Servizi. Comprendevano il:
Servizio sanitario, con una direzione di sanità militare, 1 compagnia di sanità, 1 farmacia, 1 ospedale coloniale e infermerie varie
Servizio di commissariato, con una direzione di commissariato militare, 1 compagnia di sussistenza e stabilimenti vari
Servizio d’artiglieria, con una direzione del servizio d’artiglieria, dipendente dal comando d’artiglieria e avente, come organi esecutivi, laboratori e magazzini vari
Servizio del genio, con una direzione del servizio del genio, dipendente dal comando del genio e avente, come organi esecutivi, 1 magazzino, 1 laboratorio e uffici staccati vari
Servizio dei trasporti, con i compagnia treno libica per i trasporti a traino animale e 1 autogruppo per i trasporti a traino meccanico
Servizio tappa, incaricato di provvedere al movimento e avviamento di uomini, quadrupedi e mezzi, con comandi di tappa vari
Servizio veterinario, con una direzione di veterinaria e infermeria quadrupedi
Servizio della giustizia militare, con un tribunale militare coloniale
d) Ai fini della circoscrizione militare territoriale la Tripolitania era divisa in zone, sottozone e presidi.
La forza in congedo comprendeva:
ufficiali, sottufficiali e militari di truppa nazionali in congedo residenti in colonia
cittadini libici che avevano prestato servizio volontario e inscritti, all’atto del congedamento, nei ruoli della forza in congedo
cittadini libici atti alle armi, obbligati a prestare servizio, come regolari o irregolari, solo in caso di mobilitazione
Cirenaica. Il R. Corpo coloniale comprendeva:
a) Comandi. Vi era il comando delle truppe della Cirenaica, dal quale dipendevano il comando di cavalleria, il comando di artiglieria, il comando del genio, le direzioni dei vari servizi.
b) Truppe: ve ne erano nazionali e indigene, ordinate come segue:
1 divisione carabinieri, con scuola allievi zaptié per gli elementi indigeni; aveva il compito di assicurare il servizio di polizia e d’istituto nel territorio della colonia; vi faceva parte anche 1 squadrone di manovra
3 battaglioni cacciatori, formati con elementi nazionali volontari
1 battaglione indigeno libico, impiegato come unità mobile
5 battaglioni eritrei misti, impiegati come unità mobili
1 legione libica della Milizia, su 2 coorti
1 squadriglia di autoblindomitragliatrici ed automezzi armati
1 deposito coloniale, che aveva il compito di provvedere alla amministrazione dei reparti coloniali, alla matricola delle truppe di colore, al servizio di tappa per i militari in transito, e comprendeva 1 compagnia nazionale e 1 compagnia indigeni
3 squadroni savari, composti di indigeni e impiegati come cavalleria
3 compagnie cannonieri, fisse, impiegate per l’armamento delle piazze e dei fortini
1 batteria libica someggiata
1 batteria eritrea someggiata
2 compagnie del genio, che comprendevano zappatori, minatori e telegrafisti
1 sezione radiotelegrafisti
1 squadrone meharisti
Vi erano inoltre 5 bande irregolari a cavallo
c) Servizi. Comprendevano il:
Servizio sanitario, con una direzione di sanità, infermerie presidiarie e depositi vari di materiale sanitario
Servizio di commissariato, con una direzione di commissariato, una compagnia di sussistenza e magazzini vari. Il personale di truppa era prevalentemente libico
Servizio d’artiglieria, con una direzione del servizio, una officina, magazzini, depositi munizioni, ecc
Servizio del genio, con una direzione del servizio, un parco materiali e sezioni staccate del genio
Servizio veterinario, con un ufficio di veterinaria e infermeria presidiaria. Personale prevalentemente libico
Servizio dei trasporti, con 1 reparto treno per i trasporti a traino animale e 1 autogruppo per i trasporti a traino meccanico
Servizio di tappa, con vari comandi tappa
Servizio della giustizia militare, con un tribunale militare coloniale
d) Ai fini della circoscrizione militare territoriale il territorio era diviso in settori, zone, sottozone e presidi.
La forza in congedo comprendeva:
ufficiali, sottufficiali e militari di truppa nazionali in congedo residenti in colonia
militari indigeni congedati che volontariamente accettavano l’inscrizione nei ruoli della forza in congedo
Una commissione del Ministero delle Colonie, nel 1924, studiò e formulò un progetto di riordinamento delle truppe coloniali, per cercare di organizzare in un tutto armonico i Corpi coloniali, pur mantenendo l’autonomia e la fisionomia caratteristica di ciascuno di essi.
In tale circostanza furono messe in rilievo l’importanza e la funzione della base coloniale di Siracusa e del deposito truppe coloniali di Napoli. Per i quadri ufficiali appartenenti ai ruoli coloniali, nella considerazione che in colonia venivano sottoposti a sforzi e disagi superiori a quelli del territorio nazionale, furono proposti limiti di età alquanto ridotti.
Con decreto legge n. 99 del 24 gennaio 1929 (riportato dalla G.U. n. 33 dell’8 febbraio e dalla circ.105 G.M. 1929), venne istituito un Governo unico della Tripolitania e della Cirenaica, con un Governatore e un Vice Governatore. Al Governatore fu data facoltà di trasferire temporaneamente reparti regolari e irregolari, nonché servizi, da una colonia all’altra, per poter addivenire, con unità di vedute, alla soluzione dei problemi più importanti concernenti l’assetto militare e politico della Libia.
Dal 1929 al 1935 si ebbero varianti negli ordinamenti e nella composizione delle unità della Tripolitania e della Cirenaica, le quali possono così riassumersi:
Tripolitania. In vista delle operazioni risolutive che si intendevano intraprendere verso sud, nel 1929 vennero costituite nuove unita sahariane, adatte, per la loro mobilità ed autonomia, a manovrare su terreni desertici.
Alla fine del 1931 si addivenne a un riordinamento del R. Corpo truppe coloniali che fu così costituito:
1 comando del R. Corpo truppe coloniali
1 divisione di carabinieri
1 battaglione cacciatori e deposito coloniale
4 battaglioni libici
2 battaglioni eritrei e i compagnia autonoma eritrea
7 gruppi sahariani
1 comando di cavalleria, con 2 squadroni savari e 3 gruppi spahis
1 comando di artiglieria, con i gruppo libico cammellato (su 3 batterie), 2 compagnie cannonieri libiche, 2 sezioni di artiglieria sahariane, i compagnia treno libica, i sezione rifornimento quadrupedi
1 comando del genio, con i compagnia radiotelegrafisti, i compagnia specialisti, i compagnia telegrafisti, i compagnia mista del genio
1 gruppo squadriglie autoblindo
1 autogruppo
I servizi rimasero fondamentalmente organizzati come prima.
Il territorio, ai fini della circoscrizione, venne diviso in 4 zone, 8 sottozone, 4 presidi e 2 comandi di tappa.
Successivamente, furono costituite anche «compagnie meharisti del Fezzan».
Cirenaica. Anche in Cirenaica, nel 1930, in vista delle operazioni per l’occupazione dell’oasi di Cufra, si volle procedere a un riordinamento approntando delle unità sahariane, ben adatte allo scopo. Furono sciolti gli squadroni meharisti che si erano intanto costituiti, e con gli elementi selezionati vennero formati 2 gruppi, cui, dopo la occupazione di Cufra, si aggiunse per breve tempo, nel 1931, un terzo gruppo. Il I e il II gruppo vennero in seguito disciolti.
Altre varianti di non grande rilievo si ebbero ancora, finché, nel 1935, il Corpo truppe coloniali della Cirenaica venne assorbito da quello della Libia.
Nel 1935, infatti, con decreto n. 2016 del 12 settembre (riportato dal n. 281 G.U. e dalla circ. 933 G.M. 1935), Regi Corpi di truppe coloniali della Tripolitania e della Cirenaica vennero riuniti in un solo R. Corpo che assunse la denominazione di «R. Corpo di truppe coloniali della Libia», così ordinato:
a) Comandi, con:
1 comando del R. Corpo di truppe coloniali della Libia, con sede a Tripoli
1 comando militare della Libia orientale, con sede a Bengasi
1 comando di artiglieria della Libia; i comando del genio della Libia
b) Truppe, con:
carabinieri: ordinamento e organico da determinarsi con provvedimento a parte, in relazione alla necessità di assicurare il servizio di polizia e di istituto in tutta la Libia
2 reggimenti di fanteria d’Africa, costituiti ciascuno da 1 comando, 1 battaglione cacciatori carristi, 1 battaglione della Milizia permanente e i deposito coloniale
5 reggimenti di fanteria coloniale, costituiti ciascuno da 1 comando, un numero vario di battaglioni e 1 deposito territoriale con eventuale deposito succursale
1 deposito truppe sahariane
7 gruppi sahariani
2 compagnie autosahariane
3 compagnie presidiarie
1 plotone presidiario
2 gruppi di squadroni di cavalleria coloniale, costituiti ciascuno da 1 comando e un numero vario di squadroni savari o spahis
2 reggimenti di artiglieria coloniale, costituiti ciascuno da 1 comando, un numero vario di gruppi e 1 deposito territoriale con eventuale deposito succursale
1 reggimento genio, costituito da i comando, un numero vario di battaglioni e 1 deposito territoriale con eventuale deposito succursale
c) Distretti militari, nel numero di 2: 1 con sede a Tripoli e 1 con sede a Bengasi.
d) Servizi, con:
Servizio di sanita: 1 direzione di sanità militare della Libia in Tripoli (con annessa farmacia e magazzino materiale sanitario); 1 ufficio di sanità in Bengasi; 1 compagnia di sanità; 1 sezione staccata di magazzino materiale sanitario e farmaceutico a Bengasi
Servizio di commissariato: 1 direzione di commissariato della Libia con sede a Tripoli e una sezione staccata a Bengasi, ed eventuali uffici dipendenti; 1 compagnia di sussistenza; stabilimenti vari
Servizio di artiglieria: 1 direzione di artiglieria della Libia con sede a Tripoli e una sezione staccata a Bengasi, e magazzini e laboratori dipendenti
Servizio del genio: 1 direzione del genio della Libia con sede a Tripoli e una sezione staccata a Bengasi, e uffici e magazzini dipendenti
Servizio automobilistico: 1 centro automobilistico della Libia comprendente 1 comando, 2 gruppi di cui i permanentemente distaccato a Bengasi, officine, magazzini e depositi materiali
1 centro rifornimento quadrupedi
Complessivamente l’organico dei militari di truppa del nuovo ordinamento era stabilito in 18.356 uomini (5.339 nazionali 13.017 indigeni).
Con la fusione dei due Corpi di truppe coloniali della Tripolitania e della Cirenaica si ebbe così un ordinamento unitario fondamentale, dal quale presero le mosse gli ordinamenti successivi.
Durante la preparazione e lo svolgimento della campagna di Etiopia in Africa orientale (3 ottobre 1935 – 9 maggio 1936), l’organizzazione militare della Libia venne largamente incrementata e potenziata, con un aumento negli effettivi sia delle truppe nazionali, sia delle truppe di colore, in relazione alle funzioni e ai compiti strategici e logistici assegnati alla Libia. Strategicamente la Libia doveva costituire una minaccia potenziale e immanente contro eventuali nemici che avessero voluto ostacolare e impedire movimenti e operazioni per l’attuazione della campagna; logisticamente doveva rappresentare un vero serbatoio di uomini, ben adatti e acclimatati con le regioni africane, e di mezzi efficienti.
Tanto nella fase preparatoria quanto nella fase esecutiva della campagna, in Libia vennero avviate dall’Italia nuove unità; nuovi reparti furono anche costituiti, e un movimento notevole di uomini e mezzi da e per la Libia caratterizzò quel periodo, in cui non poche unità vennero, attraverso l’Africa settentrionale, smistate e inviate in Africa orientale.
In particolare:
a) Nella fase preparatoria della campagna di Etiopia, si provvide a completare gli apprestamenti difensivi e l’organizzazione logistica della colonia libica, e a costituire e mobilitare nuove unità.
Tra le nuove unità costituite vi fu la divisione indigena «Libia I», destinata poi in Africa orientale.
Vi furono inoltre tre divisioni di fanteria l’«Assietta», la «Cosseria» e la «Metauro» le quali vennero mobilitate, con una formazione speciale, nel territorio nazionale e inviate nel settembre 1935 in Libia, allorché la situazione sembrò troppo gravida di pericoli per quella colonia. Più tardi, quando la situazione sembrò meno oscura, una delle tre divisioni – la «Metauro» – venne rimpatriata.
Oltre alle tre divisioni anzidette, fu mobilitato, sempre per la Libia, anche il XXI battaglione carri d’assalto.
b) Nella fase operativa della campagna, allo scopo di garantire l’integrità delle nostre colonie in Africa settentrionale e, nello stesso tempo, assicurare l’alimentazione operativa in Africa orientale, si provvide a:
mobilitare in territorio nazionale una divisione motorizzata – la «Trento», di recente costituzione e ad inviarla sollecitamente in Libia, completandola sul posto
costituire e completare la divisione «Eritrea» con battaglioni provenienti anche dalla Somalia
ricostituire la divisione «Assietta», inviata in Africa orientale, con un’altra, la quale assunse la denominazione di «Assietta II»
costituire una divisione della Milizia, col nominativo di «Cirene» e con formazioni speciali, su 4 gruppi di battaglioni (ogni gruppo su 4 battaglioni), con i batteria d’accompagnamento per gruppo, e i reggimento di artiglieria su 2 gruppi autoportati da 75/27, oltre ai servizi
costituire un comando di corpo d’armata L. B.
inviare dalla madrepatria l’81° reggimento fanteria, i battaglione per i reggimenti motorizzati già in sito, i battaglione carri armati leggeri, 3 gruppi di artiglieria, 3 sezioni antiaeree da 20 mm., 3 plotoni cannoni da 65/17 con proietti anticarro, personale per 80 batterie di vario calibro, 1 battaglione genio zappatori-artieri, 3 compagnie del genio telegrafisti e radiotelegrafisti, 35 stazioni e posti radio, reparti vari, 1 autoreparto, nonché una ingente quantità di materiali, dotazioni di viveri, munizioni, carburanti, ecc.
Terminata la campagna di Etiopia, le forze in Libia vennero contratte e riordinate. Alcune unità furono gradualmente sciolte; altre unità, nazionali, furono rimpatriate.
Nel 1937, in relazione alla situazione che si era venuta a creare nel bacino del Mediterraneo nei confronti dell’Inghilterra e della Francia, si procedette ad una riorganizzazione delle forze armate della Libia allo scopo di potenziare l’apprestamento militare di quella colonia nel quadro delle esigenze operative più presumibili.
Si cominciò con l’istituire (decreto-legge n. 976 del 12 aprile, riportato dalla circ. 476 G. M. 1937) un «Comando superiore delle forze armate dell’Africa settentrionale», dal quale dipendevano tutte le forze terrestri, navali ed aeree stanziate nel territorio e nelle acque territoriali della Libia.
Vennero quindi costituiti in Italia ed inviati in Libia 2 corpi d’armata, su 2 divisioni ciascuno:
– il XX, con le divisioni «Sabratha» e «Sirte», destinato in Tripolitania;
– il XXI, con le divisioni «Cirene» e «Marmarica», destinato in Cirenaica.
Le divisioni furono dislocate con il seguente ordine: la «Sabratha» nel Garian; la «Sirte» nella zona di Misurata; la «Cirene» nella zona di Barce; la «Marmarica» nella zona di Derna.
Forza complessiva dei due corpi d’armata, intorno a 40.000 uomini. Nel complesso, alla fine del 1937 le forze del’Esercito insieme con le truppe libiche assommavano a 60.000 uomini circa.
Nel 1938, con decreto n. 1327 del 1° luglio (inserito nella G.U. n. 202 del 5 settembre stesso anno e riportato dalla circ. 635 G.M. 1938), le truppe libiche vennero ordinate in:
– R. Corpo truppe libiche;
– Forze del Territorio militare del sud.
Il «R. Corpo truppe libiche» comprendeva:
a) Comandi: 1 comando R. Corpo truppe libiche con sede a Tripoli (con comandi di artiglieria e del genio); 1 comando truppe libiche della Libia orientale con sede a Bengasi; 2 comandi di fanteria libica; 1 comando di cavalleria libica.
b) Truppe:
fanteria libica, con: 8 battaglioni libici; 1 compagnia mitraglieri presidiaria libica; 4 compagnie automitragliatrici libiche; 1 compagnia scuola graduati libici; 2 depositi di fanteria libica; reparti libici per il presidio delle opere
cavalleria libica, con 1 gruppo squadroni spahis; 1 gruppo squadroni savari; 1 deposito di cavalleria libica
artiglieria libica, con 8 gruppi di artiglieria libica delle varie specialità; 2 depositi di artiglieria libica
genio militare libico, con 2 battaglioni del genio militare libico; 1 deposito del genio militare libico
c) Distretti militari: rimasero nel numero di 2, ciascuno con i compagnia distrettuale.
d) Servizi:
Servizio di sanità, con 2 sezioni libiche del servizio sanitario militare (una a Tripoli e l’altra a Bengasi) e 2 plotoni di sanità militare libica
Servizio di commissariato, con 2 sezioni libiche del servizio di commissariato (una a Tripoli e l’altra a Bengasi); 2 plotoni di sussistenza militare libica; stabilimenti vari
Servizio di artiglieria, con 2 sezioni libiche del servizio di artiglieria (una a Tripoli e l’altra a Bengasi); magazzini e laboratori di artiglieria libica
Servizio del genio, con 2 sezioni libiche del genio militare (una a Tripoli e l’altra a Bengasi); uffici e magazzini del genio militare libico
Servizio automobilistico, con 2 sezioni libiche del servizio automobilistico (una a Tripoli e l’altra a Bengasi); 2 autogruppi; officine, magazzini e depositi di materiali
Un centro rifornimento quadrupedi
Le « Forze del Territorio militare del sud» comprendevano:
a) Comandi: 1 comando del Territorio militare del sud.
b) Truppe:
1 battaglione sahariano (su i reparto comando e 4 compagnie)
1 compagnia meharisti del Fezzan
1 compagnia libica presidiaria della Giofra
Al battaglione sahariano erano assegnati per l’impiego reparti dell’aviazione di presidio coloniale
c) Servizi:
1 centro amministrativo del Territorio militare
1 sezione autonoma di sanità militare
1 sezione autonoma di commissariato militare
1 sezione autonoma di artiglieria; servizio autonomo del genio militare
servizio autonomo automobilistico; 1 sezione autonoma di veterinaria militare
Complessivamente le truppe del R. Corpo truppe libiche e delle forze del Territorio militare del sud ammontavano a poco più di 12.000 uomini (2672 graduati e soldati nazionali, e 9556 graduati ed ascari libici).
L’ordinamento – da attuarsi gradualmente – andava in vigore sotto la data del 1° marzo 1938.
In definitiva, alla fine del 1938 esistevano in Libia:
– 2 corpi d’armata, ciascuno su 2 divisioni metropolitane, oltre alle truppe di corpo d’armata; tali truppe potevano eventualmente venire raggruppate in una armata
– il R. Corpo truppe libiche e le forze del Territorio militare del sud, con l’ordinamento che abbiamo testé riportato
Nel 1939 proseguirono studi e provvedimenti (invio di materiali, completamento delle divisioni e approntamento di magazzini e depositi) per meglio potenziare gli apprestamenti difensivi della Libia, le cui quattro province vennero intanto, con apposito decreto – legge, aggregate al territorio del Regno d’Italia. Dato l’aggravarsi della situazione internazionale, lo Stato Maggiore progettò l’invio in Africa settentrionale di altre divisioni metropolitane e la costituzione di divisioni indigene, allo scopo di poter così garantire l’inviolabilità della Libia.
Una apposita legge venne inoltre preparata e promulgata per coordinare, con criteri unitari, la preparazione e l’organizzazione bellica delle terre italiane d’oltremare. In base a tale legge, la preparazione bellica delle terre d’oltremare spettava al Capo di S. M. Generale, il quale, presi gli ordini dal Capo del Governo, impartiva direttive, per le rispettive sfere d’azione, ai Capi di S. M. dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica. Quanto allo svolgimento delle operazioni, i comandanti superiori delle forze armate delle terre d’oltremare ricevevano direttive direttamente dal Capo di S. M. Generale.
Il 1° settembre 1939, all’inizio del secondo conflitto mondiale, la Libia venne sorpresa tuttora in crisi di preparazione dei suoi apprestamenti militari, e con 4 divisioni metropolitane oltre alle truppe libiche.
Pur avendo il nostro Governo dichiarato la «non belligeranza» del Paese, si provvide subito, come elementare misura prudenziale, a migliorare intanto la situazione delle nostre forze armate con l’invio urgente di rinforzi.
Nello stesso mese di settembre, venne costituita in Tripolitania la 5a Armata, su due corpi d’armata: il XX, già preesistente, con le divisioni «Sabratha» e «Sirte», e il X, di nuova costituzione, con le divisioni affluite dalla madrepatria «Bologna» e «Savona». Ai due predetti corpi d’armata furono successivamente assegnate altre due divisioni metropolitane: la «Brescia» (al X) e la «Pavia» (al XX); sicché, entrambi i corpi d’armata vennero per il momento a risultare costituiti su 3 divisioni. Contemporaneamente si provvedeva a far affluire a scaglioni 4 divisioni della Milizia: la «23 Marzo» e la «28 Ottobre» in Tripolitania, la «21 Aprile» e la «3 Gennaio» in Cirenaica. Si veniva così, nell’insieme, a disporre per la difesa della Libia di 12 divisioni metropolitane, di cui 4 della Milizia: unità, però, nella loro maggioranza, ancora incomplete non solo negli effettivi, ma anche nei materiali, specialmente in munizionamento, pezzi anticarro, carri armati leggeri, automezzi, vestiario ed equipaggiamento.
In seguito, le forze armate furono riordinate e potenziate con l’invio di nuovi reparti e di altri mezzi.
Nel novembre 1939, la situazione delle forze armate era la seguente:
a) Tripolitania. Vi era dislocata la 5a armata, con 3 corpi d’armata (XX su 4 divisioni di fanteria: «Sabratha», «Sirte», «Pavia» e «Brescia»; X su 2 divisioni di fanteria: «Savona» e «Bologna»; XXIII su 2 divisioni della Milizia: «23 Marzo» e «28 Ottobre»), 1 reggimento di artiglieria d’armata (4 gruppi da 149/35) e unità della Guardia alla frontiera.
In cifra tonda, un totale di 90.000 uomini.
b) Cirenaica. Vi era dislocata la 10a armata, con 2 corpi d’armata (XXI su 2 divisioni di fanteria: «Marmarica» e «Cirene»; XXII su 2 divisioni della Milizia: «21 Aprile» e «3 Gennaio»), e unità della Guardia alla frontiera.
In cifra tonda, un totale di 40.000 uomini.
Per il coordinamento di tutti i servizi vi era una Intendenza A. S. in Tripoli, alle dipendenze del Comando superiore delle forze armate dell’Africa settentrionale, con una delegazione d’intendenza a Bengasi.
Quanto alle formazioni, i comandi d’armata erano leggerissimi e senza intendenza; i corpi d’armata avevano i servizi previsti; le divisioni, tipo A.S., erano autotrasportabili, leggere e senza quadrupedi.
Riguardo al personale gli organici potevano considerarsi prossimi a quelli di guerra, ma per il completamento delle dotazioni di materiali mancava ancora parecchio: 700 fucili mitragliatori, 600 mortai, 45 pezzi di artiglieria, 350 carri L, 5.000 automezzi.
Circa le forze libiche, fu prevista la costituzione di 2 divisioni libiche e di unità varie non indivisionate.
Nel campo dell’organizzazione logistica, le dotazioni dei magazzini furono ragguagliate al fabbisogno di 6 mesi per una forza complessiva di 140.000 uomini, 8.200 automezzi, 8.500 muli e cavalli e 3.200 cammelli.
Col 1940 la preparazione organica venne intensificata. Sotto la data del 1° marzo furono costituite le divisioni libiche 1a e 2a .
Fu creata anche la carica di Ispettore delle truppe libiche, e furono approntate pure varie unità libiche non indivisionate. Si ventilò inoltre l’opportunità di costituire un corpo d’armata libico, affidandone il comando allo stesso ispettore delle truppe libiche.
Tra la fine di maggio e i primi di giugno, la divisione della Milizia «21 Aprile» (11) fu sciolta, e con i suoi elementi venne costituita la divisione di fanteria «Catanzaro», alle dipendenze del XXII corpo d’armata. Sicché al momento della dichiarazione di guerra, 10 giugno 1940, in Libia erano dislocate, oltre a tutte le unità non indivisionate:
9 divisioni di fanteria, del tipo autotrasportabile A. S. («Sabratha», «Sirte», «Cirene», «Marmarica», «Bologna», «Savona», «Pavia», «Brescia» e «Catanzaro»)
3 divisioni della Milizia (« 23 Marzo », « 28 Ottobre » e « 3 Gennaio » )
2 divisioni libiche (1a e 2a)