Descrizione
Toppa in cotone dipinta a mano del PFS Partito Fascista Sammarinese , il fascio di San Marino analogo del nazionale PNF . Originale dei primi anni ’20, per via della tipologia di fascio littorio raffigurato , con scure in testa al fascio di verghe di legno. Per uniforme da squadrista, camicia nera, andava portata cucita all’altezza del petto, generalmente sul lato sinistro.
Patch di forma ovale , divisa in due metà nei colori bianco (il campo superiore) e blu (il campo inferiore) , colori tipici della bandiera di San Marino. Il fascio littorio è dipinto nel mezzo a sovrapporsi ai due semiovali.
La patch è in ottimo stato di conservazione, non ha danni e non ha subito riparazioni.
MATERIALE : Cotone , dipinto a mano
MISURE : mm.90 x 60
MARCHIO : –
NOTIZIE
Il Partito Fascista Sammarinese
Balbo , San Marino 1923
Intorno al 1920 la Repubblica di San Marino versava in condizioni economiche e politiche assai precarie . I partiti che gestivano il piccolo stato non riuscivano a trovare iniziative ed indirizzi capaci di migliorare la situazione, e neppure una maggioranza di governo solida, in grado di governare con la necessaria tranquillità, così molti sammarinesi continuavano ad emigrare.
Il territorio sammarinese era diventato inoltre frequente rifugio di fuoriusciti politici italiani, soprattutto di tendenza comunista e di estrema sinistra, i quali contribuirono a provocare disordini interni e a suscitare il malumore dei fascisti italiani, che consideravano la repubblica un covo di nemici “rossi”. Il 7 febbraio 1920 fu ufficialmente fondata la Camera del Lavoro, che divenne animatrice costante di scioperi nel paese.
Tra la fine del ’19 e l’inizio del 1920 i cattolici, sulle orme di don Luigi Sturzo in Italia, fondarono il Partito Popolare Sammarinese, che ebbe subito un buon seguito. Il 14 novembre 1920 alle elezioni generali il Partito Popolare ottiene 29 seggi . I socialisti delusi del risultato elettorale, non disposti a fare compromessi, si dimettono in blocco e non entrano nel nuovo Consiglio che si doveva formare. Il nuovo governo dunque rimane in mano al Partito Popolare (29 eletti) ed all’Unione Democratica Sammarinese (13 seggi). Nel biennio 1920-1921 il governo ottiene il pareggio del bilancio, viene approvato il nuovo patto colonico ed approvata la legge tributaria.
Nel Settembre del 1920 esce a S. Marino “L’Ardito Rosso“ e comincia a divulgarsi in repubblica il comunismo, si tenta di costituire un Soviet. Quest’attività fu opera soprattutto dell’avvocato Vittorio Ambrosini, ex capitano degli arditi rifugiatosi a San Marino nel 1920 dopo l’occupazione delle fabbriche a Torino. Negli stessi anni si rifugiarono a San Marino anche molti altri sovversivi “rossi” (tra cui anche Giuseppe Massarenti). Nel 1921 si costituisce la prima cellula del partito comunista (i comunisti puri). Ma i fatti precipitano: l’ 11 maggio 1921 viene colpito a morte a Serravalle, Carlo Bosi, medico filofascista di Rimini (in gita turistico – propagandistica con amici e la famiglia sul Titano). L’omicidio è attribuito ai rifugiati rossi ed oltre confine si comincia a contestare violentemente la Repubblica; vengono accusati del delitto alcuni rifugiati politici e i loro protettori, ossia i socialisti, “sabotatori dello stato”. Questo tragico evento provocò nel circondario sammarinese feroci polemiche contro la Repubblica, e la minaccia sempre più palesata di un intervento punitivo di qualche squadra fascista all’interno dei confini sammarinesi. Per placare il clima incandescente che stava sviluppandosi in territorio, si decise di chiedere aiuto all’Italia, che provvide a fornire nello stesso anno 30 carabinieri per tenere sotto controllo la situazione. I fasci di Bologna e Ferrara minacciano un intervento per insediarsi a San Marino e sostituire il governo, considerato imbelle ed inefficiente. Il 23 maggio del ’21 , Italo Balbo arriva a San Marino, con una squadra fascista su due camion (pare che si stesse preparando una spedizione punitiva in grande stile; ma per fortuna non successe nulla di tutto ciò).
Tutti questi fatti indussero il governo ad adottare misure eccezionali: la censura dei giornali (Decreto 13 maggio); l’arruolamento di trenta reali carabinieri italiani (Decreto 1 giugno) ; la proibizione per i cittadini di riunirsi in pubblica assemblea (Decreto 9 giugno) ; restrizione del diritto d’asilo
Il 10 agosto 1922 si costituisce ufficialmente il Partito Fascista Sammarinese , sotto l’egida di Giuliano Gozi (che fonderà a San Marino “Il Popolo Sammarinese” organo del PFS sulla falsariga de Il Popolo d’Italia , del PNF del fascio italiano. Dal 15 agosto 1926, alla caduta del fascismo nel 1943, sarà la voce pubblica del regime)
Giuliano Gozi
Fra gli aderenti ex popolari, ex membri dell’Unione Democratica, conservatori, passatisti, proprietari agrari, nostalgici del periodo oligarchico patriarcale, mitico tempo dell’ordine sociale … In realtà la mentalità fascista aveva iniziato a germogliare da tempo, la volontà di attuare una decisa reazione alla riforma di indole democratica che era stata varata dall’ Arengo del 25 marzo 1906. Il fascismo a San Marino aveva incontrato subito il consenso delle classi privilegiate del paese e della vecchia oligarchia che era uscita sconfitta dalla rivoluzione pacifica del 1906 e che aveva portato il paese al suffragio allargato; dei proprietari terrieri, restii ad adottare il patto colonico del 1917, del ceto impiegatizio, timoroso di perdere i propri privilegi, e di coloro che non avevano gradito la pur moderata legge tributaria del 1922.
Il 1° ottobre 1922 , viene eletta una Reggenza di indole fascista, con due Capitani Reggenti : Onofrio Fattori e Giuseppe Balducci
Dal Settembre 1922, il gruppo popolare è costretto a cedere il potere al gruppo democratico che assume, in minoranza, il governo, e cominciano gli atti di violenza : una squadra fascista assale e devasta la Casa del Popolo di Serravalle, una squadra fascista italiana, aiutata da fascisti locali, entra a San Marino per catturare l’onorevole Giuseppe Giulietti . Viene occupata la Camera del lavoro, bruciati i mobili e le carte e bastonato il suo segretario. Il segretario delle Leghe bianche Giuseppe Sobrini viene allontanato da San Marino. Anche in quel di San Marino il locale fascio PFS (PNF) s’impossessa delle organizzazioni del lavoro ponendovi a capo il ferrarese Edmondo Mascellani (colui che arbitrariamente colpì e minacciò il prof. Franciosi, obbligandolo a riparare a Montegrimano). Gennaio 1923: i popolari vengono costretti a dimettersi dal Consiglio. Nel marzo 1923, dietro sollecitazione dei fascisti, il governo scioglie il Consiglio Grande e Generale (trasformato poi in Consiglio Principe e Sovrano) e fissa la data delle elezioni anticipate con la presentazione di una lista unica.
Mussolini in visita a San Marino
Al listone, il cosiddetto Blocco Patriottico, aderiscono i popolari, che condividono, in posizione subordinata, il programma del PFS. Alle Elezioni politiche del 4 marzo 1923 il Blocco Patriottico, composto da 30 fascisti, 20 popolari e 10 democratici, trionfò senza ostacoli; (nessun partito di opposizione poté scendere in lizza). Cosi a San Marino il fascio locale PFS , analogamente al PNF, va al potere (ma votarono solo 1.484 elettori, su 4.263). Gli eletti furono 24 proprietari terrieri, 24 impiegati e commercianti, 7 operai e 5 coloni. Il Consiglio risultava così composto da due raggruppamenti: 40 fascisti e 20 popolari. Per il ventennio a seguire, il partito fascista operò incontrastato sulla scena politica sammarinese. Il PFS di San Marino tuttavia seguì le sorti del PNF , fascio italiano, fino alla fine del 1943, crollando subito dopo appena tre giorni dal crollo del PNF , il 28 luglio. Verrà ricostituito qualche mese dopo, quando in Italia venne creata da Mussolini la Repubblica di Salò. Il fascismo sammarinese scomparirà definitivamente nel settembre del 1944 (dopo che in territorio erano entrate le truppe inglesi occupandolo per due mesi). Tra la fine del ’45 e gli inizi del ’46 il nuovo governo sammarinese sottoporrà a processo penale una cinquantina di capi fascisti locali, emanando sentenza di colpevolezza per parecchi di loro il 23 gennaio del 1946.
Fonti Wikipedia , Portale dell’educazione di San Marino
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