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❌🙁Valor Militare MBVM Spagna – Aviazione Legionaria 1937

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Medaglia di Bronzo al Valor Miltare , MBVM , assegnata per azioni di guerra nel Cielo di Spagna  all’Aviere Scelto Motorista  UCCI ANTONIOLuglio Dicembre  1937 .  La medaglia è originale , in ottime condizioni con patina e segni del tempo, e completa del suo nastrino d’epoca, contenuta nella sua scatola che riporta parte del cartiglio dove era stato dattiloscritto il nome e cognome dell’insignito.

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Descrizione

Medaglia di Bronzo al Valor  Militare ,  MBVM , assegnata per azioni di guerra nel Cielo di Spagna  per il periodo Luglio Dicembre  1937 , all’Aviere Scelto Motorista  UCCI  ANTONIO  (nato a Lanciano ) , probabilmente in servizio su idrovolante CANT-Z 501 

La motivazione di questa MBVM al valor militare recita : ” Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, partecipava quale motorista-mitragliere a molte azioni di bombardamento dimostrando calma, perizia ed alto senso del dovere  –  Cielo di Spagna  Luglio Dicembre 1937 – XVI

La medaglia è originale e completa del suo nastrino d’epoca, contenuta nella sua scatola che riporta parte del cartiglio dove era stato dattiloscritto il nome e cognome dell’insignito. Medaglia in ottime condizioni, con patina e segni del tempo, incisione coeva ed originale eseguita a mano (non a pantografo).

Dalla seconda metà degli anni ’30 i Ministeri di Marina e Aeronautica iniziarono a rifornirsi di medaglie dai produttori privati, in prevalenza Pagani e Johnson, e conferirono ufficialmente le medaglie al valore militare non coniate dalla Regia Zecca fino alla fine della seconda guerra mondiale.

Con l’avvento della Repubblica Italiana continuarono ad essere conferite le medaglie coniate dalle aziende private sia di tipo regno che di tipo Repubblica fino alla fine del 1948. Dal 1949 entrerà in vigore il modello Repubblica Italiana coniato dalla Zecca, oggi Istituto poligrafico dello Stato (IPZS)

MATERIALE     :  Bronzo, nastrino in stoffa

MISURE             :  mm.35 diametro, circa. Peso gr. 16,5 , circa

MARCHIO         :  –

 

NOTIZIE

L’Aviazione Legionaria (citata anche come Aviación Legionaria nella letteratura di lingua spagnola), fu un corpo di spedizione della Regia Aeronautica italiana che venne creato nel 1936 per fornire supporto logistico e tattico alle truppe guidate da Francisco Franco durante la guerra civile spagnola.

Distintivi ottici di riconoscimento

 

Il simbolismo di riconoscimento applicato alla flotta aerea era basato sulle coccarde posizionate sulle superfici superiore ed inferiore delle ali e da un distintivo di coda posizionato sul timone.

Il primo era costituito da un cerchio completamente nero, personalizzato in seguito con simboli bianchi che andavano da una semplice croce a disegni che facevano riferimento ai comandanti delle squadriglie della Legione Condor e dell’Aviación Nacional. Il distintivo di coda riproduceva una semplice croce nera in campo bianco, rimasta anche nell’adozione dei definitivi colori del successivo Ejército del Aire.

La creazione

Allo scoppio della guerra civile spagnola, il 17 luglio 1936, il generale Francisco Franco aveva sotto il suo comando circa 30 000 soldati marocchini e nazionali ed alcune unità di artiglieria, delle quali la maggioranza si trovava nel territorio africano e nelle isole Baleari.

Il grande problema di Franco era il trasbordo delle truppe dal territorio marocchino al territorio nazionale. Così, il 24 luglio, Franco si rivolse al console italiano a Tangeri e poi direttamente all’addetto militare presso il consolato, il maggiore Luccardi, affinché convincessero Mussolini ad inviare dodici aerei da trasporto, dodici ricognitori, dieci caccia, 3000 bombe per aerei, quaranta mitragliatrici antiaeree ed almeno cinque navi da trasporto.

In un primo momento Mussolini, pur simpatizzando per Franco, rifiutò, ma il 25 luglio, sotto le spinte del genero Galeazzo Ciano (che aveva parlato con due rappresentanti monarchici spagnoli a riguardo dell’invio di circa trenta caccia ed equipaggiamenti da parte del governo francese, che sarebbero arrivati il 2 agosto) cambiò idea, e il 27 luglio diede l’ordine al sottosegretario della Regia Aeronautica, generale Giuseppe Valle, di inviare dodici bombardieri trimotori Savoia-Marchetti S.M.81, con relativi equipaggi e specialisti. Questa sarà la prima unità della futura Aviazione Legionaria.

L’impiego operativo

Un ricognitore IMAM Ro.37bisdell’Aviazione Legionaria

 

La prima unità della futura Aviazione Legionaria partì dall’Aeroporto di Cagliari-Elmas[4] all’alba del 30 luglio 1936. All’aeroporto sardo erano giunti tre ufficiali della Scuola di Navigazione di Altura di Orbetello, il gerarca Capitano Ettore Muti e il Tenente Colonnello Ruggero Bonomi.

Gli equipaggi e gli specialisti provenivano dal 7°, dal 10° e dal 13º Stormo, tutti volontari, ed erano forniti di abiti civili e documenti falsi. Agli apparecchi erano state cancellate tutte le insegne nazionali ed i distintivi di reparto per non creare incidenti diplomatici con i governi europei filo-repubblicani. Gli stessi aerei erano stati venduti con un finto atto al giornalista spagnolo Luis Bolin. Per evitare complicazioni internazionali, e per non essere coinvolto direttamente nel conflitto, venne adottato l’escamotage di inviare personale volontario. Infatti appena arrivato il colonnello Bonomi ed i suoi equipaggi vennero arruolati nel Tercio de extranjeros, costituendo il nucleo dell’Aviazione del Tercio che divenne poi l’Aviazione Legionaria.

Il viaggio, molto duro, durò circa sei ore e mezzo. Non tutti gli aerei, però, toccarono terra sull’aeroporto di Nador, nelle vicinanze di Melilla, nel Marocco spagnolo: il velivolo al comando del tenente Angelini cadde nel Mediterraneo, quello del tenente Mattalia si schiantò al suolo preso Saida (località marocchina sotto controllo francese) mentre un terzo aereo, ai comandi del tenente Lo Forte, compiuto un atterraggio di emergenza presso Berkane (altra località marocchina sotto controllo francese), fu sequestrato dalle autorità locali. I nove aerei superstiti, atterrati in terra marocchina, furono poi dotati di insegne nazionaliste e trasferiti all’Aeroporto di Tétouan, dove il 4 agosto furono passati in rivista dal generale Franco. Nei giorni seguenti gli aerei, affiancati da un bimotore Douglas DC-2 trasformato in bombardiere, contribuirono al trasporto entro il 9 agosto di tutto il corpo di spedizione nazionalista. La prima missione avvenne il 6 agosto con la scorta di cinque piroscafi con a bordo 4.000 soldati, 4 batterie d’artiglieria, 2 milioni di cartucce e 12 tonnellate di altre munizioni, da Ceuta ad Algeciras. Le navi da guerra repubblicane che cercarono di intercettare le navi da trasporto vennero attaccate dagli aerei con bombe e raffiche di mitragliatrice, che le fecero desistere dal continuare l’azione, costringendole alla ritirata. Mussolini, incoraggiato dal successo di questa prima operazione, iniziò ad inviare sempre più costantemente mezzi, personale e munizioni. Dopo il 9 agosto i bombardieri legionari si spostano all’Aeroporto di Siviglia.

Il 14 agosto giunsero a Melilla (Marocco), nelle stive di navi da trasporto scortate dal Luca Tarigo (cacciatorpediniere), Antonio da Noli (cacciatorpediniere), Giovanni delle Bande Nere (incrociatore)e Muzio Attendolo (incrociatore) della Regia Marina, 12 dei 405 biplani da caccia Fiat C.R.32. Alla fine di agosto, con l’invio di altri aerei dello stesso tipo, venne formata a Cáceres la famosa squadriglia “Cucaracha” che il 21 agosto ottiene la prima vittoria con Vittor Ugo Ceccherelli sul cielo di Cordova, medaglia al valor militare in oro, argento e bronzo MBVM in Spagna. Dalla sera del 31 agosto 3 SM 81 legionari contribuirono in maniera determinante alla felice conclusione della Battaglia di Maiorca dall’Aeroporto di Palma di Maiorca dove erano presenti alcuni C.R.32 comandati da Luigi Gallo. Dopo questi primi invii ne seguirono altri sempre più numerosi: 68 trimotori Savoia-Marchetti S.M.81 “Pipistrello”, 99 dei famosi e ottimi trimotori Savoia-Marchetti S.M.79 “Sparviero” e 16 Fiat B.R.20 “Cicogna”. Gli SM.81 furono inquadrati nei ranghi nel 21º Stormo da Bombardamento Pesante e nella 251ª Squadriglia e 252ª Squadriglia Pipistrelli delle Baleari del XXV Gruppo. Le “Cicogne” andarono ad equipaggiare il XXXV Gruppo Autonomo Bombardamento Veloce dotato della 230ª e 231ª Squadriglia da bombardamento veloce. In più arrivarono 12 Breda Ba.65, 16 Caproni Ca.310, 10 Caproni A.P.1, e 36 ricognitori IMAM Ro.37 Lince. Ulteriori 25 IMAM Ro.41, 6 Breda Ba.28, e qualche Fiat C.R.20B furono inviati e utilizzati come addestratori.

Il 28 dicembre 1936, l’Aviacion de el Tercio comandata da Bonomi, composta da un gruppo di S. 81, un gruppo di Ro. 37, 4 squadriglie di C. R. 32, un gruppo spagnolo di Junkers ed una squadriglia spagnola di Ro. 37, con le basi di Siviglia, Arenas de San Pedro, Caceres e i campi di Cordova, Granada, Navalmoral, 3 campi di Talavera e 2 di Torrijos, termina l’attività e nasce l’Aviazione Legionaria costituita di reparti di aerei italiani e di personale volontario italiano agli ordini di Vincenzo Velardi.

Nell’aprile del 1937 furono inoltre inviati sull’idroscalo di Alcúdia, per assistere le unità navali, nove idrovolanti monomotori CANT Z.501, a cui si aggiunsero, nel luglio 1938, quattro idrovolanti trimotori pesanti CANT Z.506 (probabilmente su uno di questi idrovolanti in servizio in Spagna, si trovava il titolare della MBVM al valor militare qui in vendita)

Nel marzo del 1939 vennero inviati undici dei nuovi caccia monoplani Fiat G.50 (dislocati presso la base di Ascalona), assegnati al Gruppo Sperimentale Caccia che però non presero parte ai combattimenti. Il 30 marzo 1939, al termine delle operazioni nella Spagna repubblicana, si scioglieva il Comando dell’aviazione legionaria.

Bilancio e conseguenze

Alla fine del conflitto, le unità legionarie totalizzarono 135.265 ore di volo, con all’attivo 5.318 operazioni e 11.524 tonnellate di bombe, distruggendo 903 velivoli nemicie 224 unità navali. Nelle operazioni morirono 171 italiani, ci furono 192 feriti e vennero persi 74 caccia, 8 bombardieri, due assaltatori e due ricognitori abbattuti o distrutti. I caduti in Spagna ammontarono a 193 tra ufficiali e sottufficiali, dei quali ben 54 furono decorati con Medaglia d’oro al valor militare, MOVM, ma vennero anche assegnati valori in argento e bronzo, MAVM e MBVM, non ai caduti.

Gli equipaggi italiani parteciparono anche a numerose missioni di bombardamento strategico soprattutto contro Barcellona, la Catalogna e la zona di Valencia. Fra queste operazioni si annoverano anche i bombardamenti del marzo 1938 su Barcellona, i quali causarono, secondo le stime di alcuni storici, tra gli 880 e i 1300 morti e tra i 1500 e i 2000 feriti fra la popolazione civile. Le cifre ufficiali, fornite dalla Generalità di Catalogna rese pubbliche il 26 marzo, segnalarono 875 morti (di cui 118 bambini), ma nei giorni seguenti furono registrate altre 49 persone in più, portando il totale a 924 vittime. Inoltre le stesse cifre ufficiali riportano 48 edifici distrutti e 78 gravemente danneggiati.

Il 10 giugno 1939 gli ultimi 1.800 aviatori degli equipaggi dell’Aviazione Legionaria si imbarcavano a Cadice per tornare in Italia sulla motonave Duilio (transatlantico). Sbarcati a Genova qualche giorno dopo furono passati in rivista da Sua Maesta Vittorio Emanuele III, accompagnato dai generali Adriano Monti e Giuseppe Valle.

Il rapporto tra risultati ottenuti e uomini e mezzi persi, ritenuto positivo, indusse i vertici della Regia Aeronautica a pensare che i mezzi impiegati fossero validi, quando in realtà l’epoca dei biplani e dei trimotori era al tramonto; divenne evidente la necessità di montare la radio su tutti e velivoli e che il puntamento per lo sgancio delle bombe non poteva più essere fatto a vista, ma con strumenti appositi. Questi errori di valutazione si rivelarono decisivi quando l’Italia entrò in guerra nel 1940.

 

Unità complessivamente impiegate

Un Savoia-Marchetti S.M.81  scortato da caccia Fiat C.R.32 durante la guerra civile spagnola

 

Oltre agli aerei, vennero forniti numerosi uomini addestrati con oltre 6.000 effettivi (5.699 militari e 312 civili) impiegati a rotazione. Questi uomini andarono a costituire la maggior parte dei reparti aerei a disposizione dei nazionalisti. Oltre ad appoggiare le forze terrestri, le unità legionarie colpirono più volte città e porti spagnoli, quali Barcellona, Madrid, Alicante, Valencia, Almería e molte altre. Queste operazioni ostacolarono notevolmente i rifornimenti delle unità repubblicane.

Ernesto Botto detto Gamba di Ferro in uniforme del Tercio

 

Alla fine del conflitto le unità inviate furono 721. Di queste, alla fine della guerra ne rimasero 276, che poi furono ceduti tutti alla neonata aviazione spagnola. Possono essere così suddivise:

Caccia
Fiat G.5012
Fiat C.R.32405
IMAM Ro.4125
Bombardieri
Savoia-Marchetti S.M.8165
Savoia-Marchetti S.M.7999
Fiat B.R.2016
Breda Ba.65 (aereo da assalto)23
Addestratori/Ricognitori
IMAM Ro.37bis36
Caproni Ca.31016
Caproni A.P.110
Breda Ba.286
Idrovolanti
CANT Z.5019
CANT Z.5064
Totale724

 

 

Fonti varie Wikipedia

 

9.19

Informazioni aggiuntive

Peso,5 kg
Dimensioni20 × 20 × 20 cm

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